Il pubblico della Scala apprezza
Riccardo Chailly, lo testimonia la reazione del pubblico che
ieri ha assistito all'inaugurazione della stagione della
Filarmonica in cui ha diretto al Settima sinfonia di Mahler.
Sinfonia impegnativa con la sua ora e mezza di durata e cinque
movimenti e un organico non ampio come quello della sesta, ma
che include strumenti inusuali come la chitarra e il mandolino,
i campanacci e il Glockenspiel, e ancora tam tam e frusta.
In un'intervista, Chailly ha ricordato di aver studiato le
partiture di Mahler del direttore d'orchestra Willem Mengelberg,
suo amico, e di aver visto come appunto sulla prima pagina dello
Scherzo della Settima "paura, angoscia, terrore.
Danza funebre,
la morte suona il violino invitando alla danza".
Impegno quindi per il direttore e per tutta la Filarmonica,
che lo scorso dicembre è stata premiata con l'Ambrogino d'oro
per le prove aperte, iniziativa che le ha permesso da un lato di
coinvolgere un pubblico nuovo e dall'altro di finanziare
associazioni e enti del terzo settore con oltre un milione
600mila euro.
Applausi calorosi per tutto, con grida di 'bravo' al maestro
che il prossimo anno terminerà il suo contratto come direttore
musicale del teatro milanese.
L'inaugurazione è però solo il primo appuntamento di una
stagione che per il maestro e l'orchestra si preannuncia
intensa.
Dopo un concerto diretto da Gianandrea Noseda, la
Filarmonica sarà nuovamente insieme a Chailly alla Scala il 24
febbraio e poi in una tournée europea in sei tappe (fra cui
Budapest, Vienna, Madrid e Parigi). Il 15 maggio poi il maestro
sarà di nuovo con la Filarmonica a Reggio Emilia per
l'esecuzione della Nona sinfonia di Bruckner con la
ricostruzione del finale di John A. Phillips. E dopo l'estate la
Filarmonica sarà di nuovo in tour, questa volta nell'estremo
oriente.
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