Il Consiglio regionale della
Lombardia ha approvato all'unanimità la legge sull'ortoterapia.
Il provvedimento votato oggi dall'Aula modifica la legge 18 del
2015 introducendo la categoria degli orti
riabilitativo-terapeutici che potranno sorgere su terreni
pertinenziali degli enti pubblici (Comuni, scuole, ospedali,
istituti di pena) e delle realtà socioassistenziali che si
occupano di categorie svantaggiate o fragili.
A seguito dell'estensione della platea dei possibili
beneficiari, la dotazione finanziaria della legge attualmente in
vigore viene aumentata da 150mila a 400mila euro sempre a valere
sui fondi della Direzione Generale Agricoltura.
L'ortoterapia è una terapia complementare di tipo non
convenzionale che si affianca a quelle tradizionali e viene
definita a livello internazionale come "pratica riabilitativa
che prevede il coinvolgimento del paziente in attività di
ortocultura con l'assistenza di un terapista formato e al fine
di raggiungere obiettivi terapeutrici specifici sia sul piano
fisico che su quello psicologico".
"Nelle scorse settimane mi sono confrontato con gli enti del
terzo settore che si occupano di assistere e supportare persone
fragili sul mio territorio. Da questo scambio sono emersi spunti
importanti, penso ad esempio al fenomeno dei cosiddetti
'Hikikomori', ovvero quei giovani che si ritirano dalla vita
sociale evitando qualunque tipo di contatto diretto con il mondo
esterno" ha commentato il consigliere di FdI Giacomo Zamperini.
"Abbiamo accolto con favore la proposta di integrare la legge
già esistente sugli orti didattici che diventeranno anche
riabilitativi e terapici, ma è inutile continuare a scrivere
leggi se poi Regione Lombardia non stanzia i fondi necessari" ha
aggiunto la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi.
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