E' stato un modo di ringraziare
tutte le atlete e gli atleti lombardi che hanno preso parte alle
Olimpiadi di Parigi e anche un simbolico passaggio di testimone
tra i Giochi della scorsa estate e quelli invernali di Milano
Cortina in programma fra due anni l'evento organizzato oggi da
Regione Lombardia.
Un grazie, con la consegna di un attestato, ai settanta
atleti olimpici nati in Lombardia e ai dieci che ci risiedono e
ai 35 paralimpici che erano a Parigi.
"Per noi è un orgoglio poterli ringraziare e premiare a nome
di tutti i lombardi" ha spiegato il governatore Attilio Fontana
che ha ricordato come "la Lombardia è a tutti gli effetti la
prima Regione Olimpica, considerato il primato di medaglie e di
risultati di rilievo ottenuti dai nostri atleti, grazie anche al
lavoro capillare sul territorio delle varie federazioni e di chi
opera quotidianamente nei luoghi di sport". Luoghi come
"Montichiari per il ciclismo, a Desio per la ginnastica ritmica,
a Brescia per la ginnastica artistica e a Milano per la
pallavolo". "Come Regione - ha assicurato - continuiamo a
sostenere lo sport a tutti i livelli, dall'attività di base a
quella dei migliori agonisti".
All'appuntamento hanno partecipato anche la sottosegretaria
regionale allo Sport, Federica Picchi; il presidente del
Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani; il
presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli; il
presidente del Coni, Giovanni Malagò; i presidenti di Coni
Lombardia Marco Riva e del Comitato Paralimpico Lombardia
Pierangelo Santelli. Lo sguardo ora è Milano-Cortina.
"Dimostreremo, ancora una volta - ha assicurato Fontana -,
la nostra capacità di organizzare un grandissimo evento sapendo
promuovere, nel contempo, le bellezze e l'attrattività dei
nostri territori".
"L'attestato consegnato agli atleti - ha spiegato Picchi - è
il nostro modo per dire grazie a chi ha dato lustro alla
Lombardia attraverso la massima vetrina sportiva. Ogni
prestazione alle Olimpiadi e Paralimpiadi è stata per noi
preziosa, ogni singolo atleta incarna un percorso di
abnegazione, passione, sacrifici e dedizione che vogliamo
esaltare. Lo sport è anche e soprattutto un efficace strumento
di inclusione: gli atleti olimpici e paralimpici hanno saputo
regalarci grandi emozioni sportive".
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