Il tessuto imprenditoriale
brianzolo è solido, ma pesa il difficile contesto
internazionale. E' lo scenario che emerge dell'edizione 2024 di
Top1000, il progetto di ricerca e di analisi
economico-finanziaria delle mille maggiori imprese per fatturato
realizzato dal centro studi di Assolombarda, in collaborazione
con PwC Italia e con il sostegno di Banco Bpm. Secondo il report
le imprese che compongono la Top1000 registrano un reddito di
esercizio di 2,9 miliardi e la percentuale delle aziende in
utile sul totale sale al 93,4 per cento.
All'interno di un quadro mondiale ed europeo in "slancio
ridotto", segnala Assolombarda, anche per l'economia di Monza e
Brianza si sono "intensificati i segnali di deterioramento". Nel
terzo trimestre 2024, infatti, la produzione industriale della
provincia è diminuita dello 0,2%, contro il calo dell'1%
lombardo, rispetto a luglio-settembre del 2023, ma fino al
secondo trimestre 2024 le esportazioni monzesi sono cresciute a
due cifre (+10,3%). Il 44,6% delle imprese di Monza e Brianza
prevede di chiudere il 2024 con un aumento del fatturato
rispetto al 2023, il 14,1% in stabilità, e ben il 41,3% in
diminuzione, la percentuale più elevata registrata nel corso
degli anni ad eccezione del 2020.
Per il 2025 quasi il 60% delle imprese prevede un incremento
delle vendite, il 31,5% una stabilità e solo l'8,7% stima una
contrazione. La difficoltà di reperimento di figure
professionali adeguate è considerato il maggiore rischio temuto
dalle imprese (83% dei rispondenti lo segnala come rischio
'medio-alto'), ma consistenti sono anche le preoccupazioni lato
domanda (64%).
"Il territorio di Monza e Brianza ha una struttura solida,
capace di resistere alle crisi e in grado di raggiungere
risultati straordinari quando i periodi sono favorevoli", ha
dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. "Oggi -
ha continuato - stiamo affrontando un contesto internazionale
complesso e in continua evoluzione. Ai venti internazionali, la
risposta di Monza e Brianza è migliore di quella della
Lombardia, che è in linea con quella del Paese". Secondo Spada
"per contrastare il momento di generale rallentamento dei
mercati, l'urgenza è quella di tornare a stimolare gli
investimenti che, come successo per Industria 4.0, sono la
chiave per la crescita".
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