"Per quando mi riguarda negli ultimi 5 anni ho speso mediamente 2.600 euro l'anno per l'attività politica, tutti quanti rendicontati, fatturati e seguendo puntualmente la legge n. 34 del 1988 che regolamenta l'uso dei fondi consiliari regionali. Sono una cosa ben diversa rispetto ai milioni e agli sperperi avvenuti in altre Regioni".
Il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Giacomo Bugaro (Fi) affida ad un videomessaggio sulla sua pagina Facebook il suo commento sull'avviso di chiusura delle indagini ricevuto dalla Procura di Ancona per l'inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari regionali, in cui risulta indagato con altre 65 persone tra consiglieri regionali attuali ed ex e funzionari addetti alla contabilità dei gruppi.
"Chi pensa che nelle Marche possano esserci 'casi Fiorito' rimarrà deluso - ribadisce - noi siamo persone perbene, forse paghiamo la nostra passione politica in questo momento storico, per quello che accade, per quello che stiamo vivendo. Ma - insiste - sono convinto che usciremo tutti quanti a testa alta da questa vicenda, compatibilmente con i tempi della giustizia che non sono mai brevi: l'inchiesta è cominciata nel 2012 e siamo agli inizia del 2015, a pochi mesi dalle elezioni". Bugaro intende battersi per dimostrare la sua estraneità: "non mi faccio sfregiare la reputazione per 2.600 euro. Lotterò, dimostrerò la mia ragione e questo sarà un ulteriore elemento per poter continuare a parlare con il mio elettorato, con chi mi ha dato fiducia, a testa alta. perché questo è il mio modo di essere".
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