"Il centro sinistra è ancora in
piedi. Abbiamo lavorato fino alla fine nell'interesse della
comunità, e chiunque può rendersi conto del lavoro che è stato
fatto in questi ultimi 10 anni. E' Spacca che è caduto 'sul suo
ultimo metro', e questo non poteva non avere delle conseguenze".
Cita la canzone di De Gregori 'Santa Lucia' il presidente del
gruppo Pd in Consiglio regionale Mirco Ricci per spiegare i
motivi della mozione di sfiducia al governatore uscente e le
dimissioni degli assessori dem.
In una conferenza stampa in cui erano presenti anche loro, il
segretario regionale del partito Francesco Comi ha ripercorso i
motivi di una frattura ormai insanabile dopo l'ufficialità della
candidatura di Spacca, al suo terzo mandato, con il centro
destra. "Il Pd - ha rimarcato puntigliosamente - è forza
responsabile di governo. Lo abbiamo dimostrato sempre in questi
10 anni in cui non c'è mai stato un problema di stabilità
politica o, se c'è stato, è stato composto dal Pd. L'unica forza
ad aver garantito una presenza costante nell'approvazione di
tutti gli atti fondamentali e che ha votato a favore di tutti
gli atti del governo regionale". Un ruolo di responsabilità
"assicurato fino all'ultimo minuto" ma "non possiamo far finta
di nulla rispetto al fatto che il nostro presidente, quello che
abbiamo sostenuto, oggi sia candidato con Fi e Ncd. La sua non è
un'offesa all'elettorato del Pd e del centro sinistra, è
un'offesa a tutti gli elettori, perché mina la credibilità della
politica tutta, di destra e di sinistra. Essere unico e bino in
politica è un vantaggio, ma non un pregio". Il Pd sente dunque
"la necessità, aldilà degli aspetti tecnici e formali, di
rappresentare la sfiducia per la scelta di Spacca". Il
governatore "dovrebbe sentire un senso di vergogna per non aver
presentato lui le dimissioni. La nostra delusione è politica ma
non solo. E' risibile la volontà di restare ancorato allo
scranno: avremmo voluto che costruisse con noi il nuovo centro
sinistra. Ma così non è stato e siamo delusi. Non so quale
soddisfazione abbia nell'apparire un fantoccio e assecondare chi
non è capace di trovare un leader nelle proprie fila". Poi
l'affondo: "Non si possono utilizzare la Regione, le segreterie,
le risorse per fare campagna elettorale. Avremmo gradito le sue
dimissioni", ha concluso Comi.
Il vicepresidente della giunta Antonio Canzian ha espresso
"amarezza per le modalità con cui si sta chiudendo questa
esperienza amministrativa. Amarezza che deriva anche dal fatto
che il presidente ha voluto sacrificare quello che è stato fatto
in 5 anni e le alleanze per la ricerca pervicace del terzo
mandato".
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