Il sindaco di
Tavoleto Nello Gresta si è dimesso la scorsa notte, non appena
ha avuto certezza dell'esito negativo del referendum consultivo
per la fusione per incorporazione nel Comune di Urbino. "Le mie
dimissioni sono già dal prefetto. La fusione per incorporazione
- spiega all'ANSA - avrebbe evitato il Commissariamento del
Comune, che ha un disavanzo di bilancio di 73 mila euro per il
2015, prevedibilmente destinato a crescere di altri 100 mila
euro nel 2016". Sarà ora il commissario prefettizio a stilare il
bilancio di previsione del piccolo Comune che conta 865 abitanti
e "se non ci riuscirà, dato che si tratta di un problema
strutturale, il Comune andrà in dissesto". Secondo Gresta,eletto
con una lista di centrosinistra, con la fusione per
incorporazione, "il nuovo Comune (di Urbino-Tavoleto, ndr)
avrebbe avuto incentivi statali per due milioni di euro l'anno
per dieci anni". Con Urbino, che pure ha un'amministrazione di
diverso colore politico, "avevamo già un accordo, ci avrebbero
dato 400 mila entro l'anno". In più Tavoleto, sarebbe diventato
"il primo municipio di Urbino, mantenendo personale, uffici,
servizi, scuole". "Il clima era molto favorevole alla fusione
per incorporazione fino a qualche mese fa - ricorda -, finché il
Tar ha stoppato l'iter per Pesaro-Mombaroccio e per anche per
noi. A quel punto, si sono cominciate a diffondere voci che
questa era un'operazione solo politica. E in più qui la
popolazione è in genere anziana e molto attaccata al proprio
campanile". L'ipotesi di incorporazione nel più grande Comune di
Urbino è definitivamente tramontata: "è il Consiglio comunale
che deve chiedere alla Regione di avviare l'iter, ma la
maggioranza si sta dimettendo in massa. Oppure potrebbe
chiederlo una petizione popolare, ma visti i risultati del
referendum...".
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