"Dietro questa storia c'è un ragazzo con gravi problemi che, purtroppo, in un momento di non lucidità ha ucciso la zia con un fendente al collo". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno Ciro Niglio commenta l'esito delle indagini sull'omicidio di Irma Giorgi, di 70 anni, per il quale è in carcere il nipote convivente Virgilio Cataldi, 40 anni, con seri problemi di salute psichica, reo confesso.
Chiede riservatezza la famiglia dell'uomo, che ha affidato la difesa dello stesso all'avvocato Silvio Venieri. Il legale era presente la notte scorsa all'interrogatorio presso il comando provinciale dei carabinieri di Ascoli durante il quale il 40enne ha confessato di aver assassinato la zia con una coltellata alla gola nella loro casa a Fonte di Campo, nei pressi di Ascoli.
Omicidio volontario l'accusa che il sostituto procuratore di Ascoli Mara Flaiani contesta a Cataldi, rinchiuso dalle prime ore di questa mattina nel carcere di Marino del Tronto in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto che non è ancora stata fissata. Le sue condizioni sono monitorate dal personale di sorveglianza e sanitario della casa circondariale. Elemento chiave di questa vicenda sono i problemi per i quali l'uomo è in cura presso il Centro di salute mentale dell'Asur. Molto probabile che Cataldi venga sottoposto ad una perizia per stabilire se al momento del fatto era capace di intendere e di volere. Nel confessare l'omicidio della zia, il 40enne ha spiegato di averlo fatto perché "Santa Rita mi ha detto di ucciderla".
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