La Cna di Pesaro e Urbino "esprime
sconcerto e viva preoccupazione per la decisione della Berloni
Group srl di porre in liquidazione l'azienda. Si tratta di una
decisione inattesa che lascia di stucco tutti: maestranze,
sindacati, fornitori, istituzioni e che crea un ulteriore tavolo
di crisi in un distretto come quello del mobile e arredamento,
che soffre già da anni una crisi senza precedenti".
Una decisione che, prosegue la Cna provinciale, "oltre a
creare una grave crisi occupazionale, rischia di innescare un
pericoloso effetto domino. Sono molte le piccole e medie imprese
della subfornitura che hanno rapporti con il gruppo Berloni e
che ora - a seguito della messa in liquidazione dell'azienda -
subiranno pesanti ripercussioni e che vedranno ridursi
notevolmente le proprie commesse".
Mettere in liquidazione l'azienda, aggiunge l'associazione,
"appare ancor più inspiegabile visto che la storica azienda
stava lentamente risalendo la china". "Purtroppo - dice il
segretario provinciale della Cna, Moreno Bordoni - sono questi i
risultati di operazioni di mercato dove le multinazionali estere
finiscono per avere responsabilità enormi. Entrano per rilevare
storici brand della manifattura italiana a prezzi di saldo con
pochissimi capitali e investimenti per poi abbandonarli al loro
destino se nel giro di pochissimo tempo non tornano a produrre
utili soddisfacenti. I macroscopici casi dell'Ilva e della
Whirpool sono un esempio. - ricorda - Se per le multinazionali
si tratta di semplici operazioni finanziarie, per queste
aziende, per le loro maestranze e per le imprese che con queste
lavorano, si tratta molto spesso di sopravvivenza e del loro
futuro".
"Auspichiamo che possa aprirsi ora un tavolo di confronto -
conclude la Cna di Pesaro e Urbino - e che proprietà,
istituzioni, sindacati possano trovare al più presto una
soluzione per riaprire l'attività del gruppo e scongiurare una
chiusura che sarebbe l'ennesima sconfitta non solo per
l'economia della nostra provincia ma per tutto il nostro sistema
Paese".
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