"Con il distanziamento sociale il
mio ristorante perderà il 60% dei posti a tavola, ma come ci
siamo risollevati dopo il terremoto, anche questa volta ce la
faremo". Lei è Sonia Fiorelli, già nonna a soli 43 anni e
titolare della "Trattoria del Pescatore" sulla ex statale 209
Valnerina, la strada che collega l'Umbria alla Marche e che
venne invasa dalla grande frana causata dal sisma del 2016,
tanto da deviare anche il letto del fiume. Allora il ristorante,
che si trova nel Comune di Visso, "non restò chiuso, ma di fatto
la frana ci aveva isolato e registrammo delle perdite di
clientela anche dell'80% - ricorda Fiorelli -. Adesso, invece,
col coronavirus siamo chiusi dal 9 marzo e soltanto da pochi
giorni abbiamo ripreso a fare un po' di asporto". "Due emergenze
nell'arco di 4 anni mettono a dura prova - racconta la
ristoratrice - ma questa è peggiore del sisma. Il terremoto lo
avverti, è un nemico che puoi in qualche modo percepire, il
virus no". Intanto ha ha predisposto la nuova suddivisione dei
tavoli.
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