Un incendio di vaste proporzioni è divampato, per causa ancora in corso di accertamento, nel porto di Ancona. Le fiamme sono partite intorno alle 00:35 all'interno del capannone ex Tubimar.
Il rogo è stato circoscritto dai vigili del fuoco ma ci sono ancora focolai all'interno dell'area. Le operazioni di spegnimento, fanno sapere i pompieri, andranno avanti comunque per tutta la giornata.
L'incendio alla ex Tubimar è finito sul tavolo della Procura, subito informata la scorsa notte delle fiamme che ne hanno distrutto il capannone. Il pm Irene Bilotta aprirà un fascicolo per incendio. Al momento non è esclusa nessuna ipotesi, nemmeno quella accidentale. Per capire le cause del rogo si attende che le fiamme siano totalmente spente anche nella parte interna della struttura, dove sono rimasti gli ultimi focolai. Solo dopo i vigili del fuoco potranno fare una prima valutazione e capire da dove abbia avuto origine l'incendio e perché. Indaga la Squadra Mobile. Sul posto la scorsa notte anche Volanti, i carabinieri e la Guardia di finanza, oltre alla polizia locale.
Le fiamme, che a quanto pare non hanno causato feriti, hanno anche provocato esplosioni nel capannone, avvertite distintamente anche da molto lontano, oltre a una colonna di fumo alta e densa che ora si sta abbassando e si spostando verso sud.
Sono andati distrutti alcuni camion e le strutture dei capannoni interessati, dove potrebbero trovarsi solventi, vernici e altri materiali potenzialmente tossici. Nella zona ci sono una ditta che produce azoto liquido, una centrale elettrica, un impianto di metano.
Il Comune di Ancona invita a tenere le finestre chiuse in via precauzionale, in attesa dei risultato delle analisi dell'Arpam e dell'Asur. Il centro città è ancora invaso dal fumo.
In prefettura ad Ancona è in corso una riunione convocata d'urgenza dal prefetto Antonio D'Acunto.