"La chiusura di teatri, cinema,
palestre e piscine è una scelta politica discriminatoria di
settori che hanno investito tantissimo, in termini economici e
di organizzazione interna, per lavorare in assoluta osservanza
delle norme anti contagio. Condivido la protesta del mondo dello
spettacolo e dello sport per le disposizioni di chiusura
contenute nell'ultimo Dpcm. Il Governo non ha affatto tenuto
conto delle forti perplessità che ieri, in Conferenza
Stato-Regioni, i presidenti hanno espresso in merito a queste
chiusure 'di settore'". Così in una nota l'assessore regionale a
Cultura e Sport delle Marche Giorgia Latini. " I cinema e i
teatri, come ho avuto modo di verificare personalmente alla
prima della stagione lirica a Jesi pochi giorni fa - aggiunge -,
sono luoghi sicuri, dove distanziamenti e sanificazioni sono
adottati alla lettera e i dati lo dimostrano: se solo un
contagio si è verificato in 4 mesi di attività per un totale di
2.800 spettacoli monitorati da Agis, è evidente che il rischio
per chi ha frequentato teatri e cinema è stato pari a zero. Il
mondo dello spettacolo e quello dello sport - sottolinea
l'assessore - hanno accettato, con grande senso di
responsabilità, il sacrificio economico del taglio delle
presenze e degli accessi, ma in cambio hanno ricevuto quella che
sembra una punizione indiscriminata e discriminatoria. Il
governo non ha tenuto in nessun conto neppure l'altissimo valore
sociale che il mondo dello spettacolo e dello sport ha in sé,
calando la mannaia della chiusura totale senza una valutazione
approfondita delle conseguenze che questa comporterà non solo
dal punto di vista economico a breve termine, ma anche gli
effetti sul lungo termine sulla nostra società e sulle
eccellenze della nostra cultura e dello sport che significa
anche salute, del corpo e della mente".
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