"Il sindaco Ricci si rimetta
subito in tasca il ditino con cui accusa la maggioranza
regionale di lavorare contro Pesaro e il suo territorio. Ci
vuole faccia tosta a fare il difensore della sanità territoriale
dopo che lui e il Pd (di cui è uno tra i massimi dirigenti)
l'hanno smantellata presidio dopo presidio per svenderla con
discutibili operazioni di project financing. La Lega con la sua
risoluzione per il no agli ospedali unici ha rappresentato la
volontà espressa con il voto dai marchigiani, stanchi di essere
abbandonati al loro destino di malati di serie B". Così il
commissario on. Riccardo Augusto Marchetti ed il gruppo
consiliare regionale della Lega replicano al sindaco di Pesaro,
sostenendo di avere attuato "una scelta di servizio e di
buonsenso rinunciando agli ospedali unici per dirottare le
risorse finanziarie sul potenziamento della sanità territoriale
diffusa". "Nei 30 anni in cui il Pd, per ammissione dello stesso
Ricci, si è trastullato nel discutere su dove, come e con chi
fare il nuovo ospedale - incalza il gruppo del Carroccio -, la
mobilità passiva è aumentata a dismisura ed abbiamo assistito
persino alla secessione di alcuni Comuni, esasperati dalla
mancanza di servizi. Una scelta dissennata che, durante la prima
ondata della pandemia, ha mostrato brutalmente la sua miopia in
particolare a Pesaro - aggiungono i consiglieri ed il
commissario della Lega". "La Giunta Acquaroli ha ribadito la sua
volontà programmatica di modificare profondamente l'impostazione
del Piano Socio-Sanitario per contrastare l'ulteriore
depauperamento della sanità territoriale e dare risposte
concrete ai bisogni dei cittadini di tutto il territorio -
seguitano -. La Lega si impegnerà per investire ogni risorsa
possibile in un'organizzazione policentrica dei servizi
sanitari-ospedalieri anziché nella loro concentrazione in
strutture uniche di riferimento, evitando, al contrario di
quanto sostiene Ricci, la perdita di tempo e risorse e puntando
ad un'edilizia sanitaria che risponda ai migliori requisiti di
servizio e non sia solo espressione di progetti faraonici
elaborati con i privati".
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