Incassata con l'ultimo Dpcm la
notizia della riapertura delle scuole in presenza, gli esponenti
del Comitato Marche Priorità alla scuola si sono riuniti oggi in
piazza Roma ad Ancona per chiedere alle istituzioni, come in
altre piazze italiane, di risolvere i problemi del trasporto
scolastico e della prevenzione del Covid-19. In una quarantina,
tra studenti, insegnanti, genitori e cittadini, hanno
posizionato sotto l'albero di Natale allestito in piazza,
cartelli con scritto 'La scuola è a scuola' e 'La scuola non è
il problema, ma la soluzione', sollecitando ''gli organismi
preposti a mettere in atto un piano per il rientro in classe,
come più volte chiesto nei mesi di maggio e giugno scorsi''. In
una simbolica lettera a Babbo Natale esposta ai manifestanti,
Silvia Mariotti, tra le promotrici del movimento, ha invitato
"Ministeri, Regioni, Province e Comuni, ad attivarsi per mettere
in campo risorse e strategie in materia di trasporti locali e
tracciamento". "Poco è stato fatto - ha rilevato - anche quando
come nel caso della Regione Marche erano state avanzate
soluzioni da parte di aziende di trasporto private per
potenziare il numero dei mezzi volti a garantire in sicurezza il
trasporto degli studenti. Si è deciso invece di sacrificare
l'istruzione perché chiudere è a cosa più semplice da fare. Il
nostro Paese ha la medaglia d'oro europea di giorni di chiusura
della scuola: 105 tra marzo e giugno, senza considerare quelli
tra ottobre e dicembre".
"La scuola ha lavorato bene per il rientro - le ha fatto eco
Vittorio Sergi, insegnante del Liceo Classico Rinaldini - ma le
istituzioni non hanno messo in campo iniziative efficaci per
l'assistenza sanitaria e la prevenzione nei confronti degli
studenti, degli insegnanti e delle famiglie. L'Asur arriva
sempre dopo che il problema si è manifestato". Infine lo
studente Carlo Sdogati che ha rimarcato "il problema delle
'classi pollaio', sulle quali ancora non è stato fatto niente".
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