Al via da domani, a partire dai capoluoghi di provincia, lo screening di massa nelle Marche con test rapidi antigenici gratuiti per il Covid-19. Una grande operazione che dovrebbe concludersi entro gennaio, prevede di interessare circa il 70% della popolazione - considerate le esclusioni per vari motivi come per le persone positive, con sintomi, in malattia, testate periodicamente sul lavoro ecc. - e coinvolgerà oltre mille addetti al giorno tra sanitari, addetti dei comuni e volontari di associazioni di soccorso e di Protezione civile. Le Marche si sono dotate di 2,2 milioni tamponi rapidi acquisiti da una ditta finlandese in una gara ad evidenza pubblica, insieme ad altre regioni tra cui il Piemonte.
Il costo è di circa 2,6 milioni di euro (2 milioni per i tamponi, 600mila euro per il personale).
I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, dall'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, dalla dirigente del Servizio Sanità regionale Lucia Di Furia e dalla direttrice generale dell'Asur Nadia Storti. Ieri, ha riferito Saltamartini, sono arrivati i primi 300mila tamponi naso faringei che potranno essere prenotati nei distretti in siti e numeri dedicati e verranno eseguiti in modalità drive nelle aree messe a disposizioni dai Comuni: "si è cercato di avere prodotti di qualità". "Se il risultato del test sarà positivo, ci dovrà essere verifica con molecolare" da eseguire subito dopo la risposta, con l'avvio dell'eventuale isolamento fiduciario.
Acquaroli ha lanciato un appello ai cittadini affinché si sottopongano all'importante test ("per se stessi e per tutelare le persone più fragili") "l'arma più importante per trovare e isolare il virus"; ha ammonito però che "risultare negativi al test non è patente per girare in maniera indiscriminata".
Restano valide le disposizioni per condotte rispettose di distanziamenti e igiene personale: "negativi lo si è in quell'istante ma si potrebbe essere positivi nelle ore o giorni successivi".
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