"Scuole chiuse=giunta Acquaroli
incapace". La scritta su uno striscione esposto durante un
sit-in di protesta promosso stamattina davanti a Palazzo
Raffaello, sede della Regione Marche ad Ancona, da docenti,
famiglie e studenti aderenti al comitato "Priorità alla scuola".
Una cinquantina i partecipanti all'iniziativa, presidiata dalla
Digos, che si sono ritrovati per contestare la decisione del
governatore Francesco Acquaroli di rinviare a febbraio la
ripresa delle lezioni in presenza nelle scuole superiori.
La didattica a distanza sarebbe dovuta finire, per metà degli
studenti di ciascun istituto, secondo il nuovo decreto, l'11
gennaio ma la il presidente, come già preannunciato ieri,
firmerà oggi ordinanza che prolunga la dad fino al 31 gennaio
nelle Marche. Acquaroli stamattina era fuori ufficio per altri
impegni istituzionali e ha fatto sapere ai manifestanti che li
riceverà nel pomeriggio.
"È stato invalidato il lavoro fatto fino ad oggi - ha detto
al microfono durante la protesta, Vittorio Sergi, docente del
liceo classico Rinaldini di Ancona e portavoce del comitato
Marche - la politica è responsabile. A Milano sono riusciti a
posticipare l'apertura dei negozi, ad Ancona che è mezzo
quartiere di Milano, la giunta preferisce ricevere i comitati
per le mascherine. Poi decide di chiudere le scuole per
scaricare la competenza. Noi non ci stiamo, - ha aggiunto -
siamo qua per dirlo ed alzare la voce. Non è solo colpa del
Covid se la scuola non riapre, è colpa anche della politica".
Il sit-in, iniziato alle 11, è proseguito anche sotto la
pioggia. Nel pomeriggio una delegazione del comitato, presente
anche Lidia Mangani, ex insegnate in pensione e fino allo scorso
anno dirigente dell'Istituto comprensivo Pinocchio, incontrerà
Acquaroli per chiedere la revoca dell'ordinanza che fa slittare
la riapertura in presenza delle superiori.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA