"I numeri relativi al drastico
calo di residenti a Camerino nel 2020 rispetto al 2019 sono una
fotografia impietosa e fredda di un territorio che soffre e che
necessita di una visione ampia e di lungo periodo per tornare a
guardare con fiducia al futuro". Lo scrive l'ex sindaco di
Camerino e vice presidente dell'Assemblea legislativa regionale
Gianluca Pasqui. "I dati riportati nel documento unico di
programmazione allegato al Bilancio di previsione 2021
predisposto dalla Giunta comunale - riferisce - evidenziano un
crollo della popolazione residente in città che passa dai 6.679
residenti al 31 dicembre 2019 ai 6.376 al 31 dicembre 2020 con
un calo di ben 303 unità pari a circa il 5% del totale. È il
numero più basso di camerinesi da un secolo a questa parte".
"Se già nel recente passato si era registrato un calo, -
aggiunge Pasqui - gli ultimi numeri, assai importanti, mi
preoccupano particolarmente e credo necessitino di una
riflessione attenta. Credo che non sia soltanto l'effetto sisma
a causare questo fenomeno, - prosegue - visto che ormai siamo
entrati nel quinto anno dai tragici eventi del 2016 e Camerino
avverte il problema solo da un paio di anni. Gli anziani muoiono
e non si fanno più figli. I giovani laureati cercano fortuna nei
grandi centri o all'estero. Le attività commerciali subiscono la
concorrenza della grande distribuzione e dei centri commerciali,
che possono tenere prezzi più bassi ed essere più competitivi. I
servizi al cittadino mancano e sono spesso costosi".
"Così si perdono tradizioni e identità locali. - dice ancora
Pasqui - E muoiono i luoghi della storia e della memoria.
Ricostruzione non significa soltanto ridare alla gente
dell'entroterra la casa che non ha più e che riavrà fra qualche
tempo. Ricostruzione deve assumere un significato ben più ampio,
proprio nell'ambito di quella visione di medio e lungo periodo
che consiste nel rilanciare le aree interne mediante interventi
di sviluppo locale sostenibile, diretti ad invertire la tendenza
allo spopolamento e all'abbandono e a garantire la fruizione dei
servizi essenziali di cittadinanza negli ambiti dell'istruzione
e della formazione, della giustizia, della salute, della
mobilità e della comunicazione digitale ad alta velocità".
Personalmente, mi metto come sempre a disposizione della
comunità per fornire il mio contributo alla ripartenza di una
terra che soffre, - conclude il vice presidente del Consiglio
regionale - oggi ancor di più a causa della pandemia, ma che ha
bisogno tutti i nostri sforzi per essere sostenuta in una
rinascita che merita e che è certamente nelle corde di ognuno
dei suoi abitanti".
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