Nessun privilegio e nessuna volontà
di scavalcare categorie fragili o fasce d'età già programmate a
livello nazionale. E' ben altro lo spirito con cui l'Ordine dei
giornalisti delle Marche intende aderire all'iniziativa della
Regione che ha chiesto un contributo attivo agli organismi
professionali nella campagna vaccinale anti Covid, delegando
l'organizzazione di gran parte del processo sanitario e
amministrativo. L'Ordine dei giornalisti delle Marche è
disponibile ad accelerare l'operazione vaccini ma non può e non
deve sostituirsi del tutto al sistema sanitario in una
operazione di estrema delicatezza e responsabilità". Lo precisa
in una nota l'Ordine dei Girnalistid elle Marche. "La Regione -
si legge - ci ha proposto un protocollo in cui si impegna a
mettere a disposizione le dosi necessarie di vaccino e a
indicare le linee operative da rispettare, mentre agli Ordini
spetterebbe tutto il resto, cioè il compito di attivare
autonomamente le risorse professionali e organizzative
necessarie e funzionali al perseguimento degli obiettivi.
Ovviamente rispettando proprio quelle linee operative indicate.
In pratica rischiamo di sostituirci al sistema sanitario
accogliendo responsabilità e competenze che appartengono ad
altri. Un'adesione tout court riceverebbe sicuramente facili
consensi da parte degli iscritti - prosegue la nota -, ma come
professionisti dell'informazione credo che non dobbiamo fermarci
davanti alle apparenze ma prendere in considerazione la realtà
dei fatti. Fatti che siano eticamente sostenibili". "In pratica
- spiega la nota - la Regione chiede agli Ordini di firmare un
protocollo di impegni e successivamente di stipulare anche una
convenzione con un'eventuale struttura sanitaria già attrezzata.
Impensabile istituire un sito del tutto nuovo, rincorrendo
medici e sanitari al di fuori del già oberato sistema pubblico.
E su questo mi risulta che anche gli altri Ordini professionali
siano concordi. Tutto ciò ha ovviamente un costo, destinato a
ricadere inevitabilmente sugli iscritti che su base volontaria
aderiranno a questo percorso. Non solo - sottolinea l'Ordine dei
giornalisti -, si dovrà affrontare una serie di incombenze
giuridiche sulla scelta della struttura sanitaria, dato che gli
Ordini sono enti di diritto pubblico. Per tali motivi l'Ordine
delle Marche, pur favorevole a collaborare per ampliare e
accelerare la vaccinazione auspicando di sconfiggere presto e
bene la pandemia, che coinvolge anche molti giornalisti a
rischio nei servizi esterni, chiede alla Regione - si legge - di
modificare l'attuale protocollo d'intesa, attribuendo
responsabilità e ruoli che corrispondano alle rispettive
competenze". "Ecco la nostra proposta: sia la Regione a firmare
la convenzione con una struttura sanitaria idonea a ospitare una
corretta vaccinazione, nell'ambito delle responsabilità,
funzioni e competenze che le vengono riconosciute; noi come
Ordine saremmo ben lieti di contribuire alla realizzazione
dell'obiettivo, assumendoci l'onere della comunicazione, della
raccolta delle adesioni e del convogliamento amministrativo che
ne consegue. Sinergia sì, sostituzione no" è la conclusione.
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