Il commissario alla ricostruzione
Giovanni Legnini vorrebbe entro l'anno "stimare definitivamente
i danni pubblici e privati" provocati dal sisma del Centro
Italia "per poi potere dire quanto durerà la ricostruzione". Lo
ha detto nell'aula del Consiglio regionale delle Marche, durante
una seduta aperta dedicata al terremoto. Sui tempi ha ricordato
che "una delle più brevi, quella del Friuli, durò 15 anni ed è
considerata un modello, nelle marche avete l'esperienza del
sisma del 1997, quella dell'Emilia si avvia a conclusione e
quella dell'Aquila è ad uno stadio avanzato". Sicuramente, ha
spiegato, "bisogna misurare energie professionali e finanziarie
su obiettivi di medio-lungo periodo". Conclusa la revisione
normativa, è in preparazione il testo unico delle ordinanze, che
"non sarà una semplice raccolta, ma uno sforzo per portare a
sintesi di chiarezza il complesso delle disposizioni". Quanto
agli strumenti finanziari a disposizione per la ripartenza del
territorio, ha osservato che la Zona Economica Speciale (Zes),
di cui si è parlato ieri insieme al ministro degli Affari
regionali Mariastella Gelmini, "sarebbe una cosa molto positiva
se accadesse, ma non è un percorso semplice. Forse si può
provare nella attuale cornice di maggiore flessibilità europea.
Ma è soprattutto il Governo centrale che deve trattare in sede
Ue". Il commissario ha invitato a "non sottovalutare i Contratti
Istituzionali di Sviluppo, bisogna cominciare a proporre
progetti". E a questo proposito ha auspicato la conferma del
progetto "Nuovi sentieri di Sviluppo" per l'Appennino, varato
dal precedente Consiglio regionale.
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