L'idea durante il lockdown
anti-Covid della primavera 2020: uno sguardo a mappe e
planimetrie storiche di Ancona per constatare che il sentiero
del Borghetto - zona distrutta dalla frana nella notte tra il 12
e il 13 dicembre 1982 -, per collegare Posatora e Palombella con
Torrette, c'era già; serviva solo recuperare alcune tratti.
Partito dall'iniziativa di 2-3 amici, il sentiero si è
realizzato, coinvolgendo attualmente circa 50 persone. Lo
racconta all'ANSA Mattia Della Corte uno dei promotori: oggi ha
ritirato la benemerenza civica del Comune arrivata dopo una
dozzina di 'nomination' di gradimento per il 'sentiero' del
Borghetto riportato alla luce.
"Appena è stato possibile - aggiunge - abbiamo fatto un
sopralluogo: bastava recuperare piccoli tratti per congiungerne
altri già esistenti". "Il sentiero storico non era proprio lì
dov'è ora - precisa -, ci sono stati la Frana, altri eventi,
lavori sulla via Flaminia. L'obiettivo era valorizzare la
memoria storica del quartiere del Borghetto: il prossimo anno
ricorrono i 40 anni della frana. Poi - prosegue - vorremmo dare
un collegamento tra Ancona, stazione, Palombella, Borghetto e
Torrette, importante anche per il polo ospedaliero e
universitario, con un percorso ciclopedonale: tanti passano per
la Flaminia a rischio della vita, invece lì si può passare
tranquillamente. E' bellissimo naturalisticamente, c'è un
panorama fantastico".
"La direzione ambiente del Comune ha sposato subito
l'iniziativa: - riferisce -. Abbiamo solo ripulito, non abbiamo
fatto opere. L'amministrazione sta valutando per il prossimo
anno: ci sarebbe da fare un po' di fondo con stabilizzato,
andare con un escavatore, per renderlo percorribile anche da
mamme con passeggini o persone con disabilità, perché in alcune
parti il percorso è sconnesso".
Intanto prosegue la pulizia nella zona: con i ragazzi della
Casa dei Giovani Piero Alfieri e di "2hands", i promotori hanno
raccolto circa 725 kg di rifiuti nella zona. Domenica scorsa
iniziativa con il circolo culturale il Pungitopo: "abbiamo
scoperto - riferisce Della Corte - che nella zona ci sono
orchidee selvatiche rarissime perché, non essendo 'battuta', un
certo tipo di flora spontanea sta ricrescendo".
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