"Non è un piano di
riorganizzazione, ma di smantellamento". A dirlo è il sindaco di
Fabriano (Ancona), Gabriele Santarelli, che sta partecipando
alla manifestazione di protesta contro il piano di
riorganizzazione 2021-2023 presentato da Elica, multinazionale
leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, che prevede
409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura
dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70%
delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e
Mergo.
"Guardando ai numeri di Elica - aggiunge Santarelli - si vede
chiaramente che non c'è necessità di portare a termine queste
dure decisioni. In pratica si chiedono soldi agli italiani per
produrre in Polonia. Il piano va rigettato in toto. Credo -
conclude - che serva anche un progetto complessivo per il
rilancio dell'intero territorio".
La vice sindaca di Cerreto D'Esi, Michela Bellomaria, è
altrettanto dura: "sono qui nelle vesti di amministratrice, ma
anche di ex operaia di linea nello stabilimento di Mergo di
Elica. - ricorda - Conosco molte persone che stanno giustamente
manifestando contro questo piano industriale. Il sito di Cerreto
è l'unico che chiuderà e non possiamo permettercelo perché
sarebbe una ferita mortale".
Anche il sindaco di Mergo, Luca Possanzini, non nasconde una
grande preoccupazione per "una scelta industriale sconcertante
che avrà un duro impatto negativo in tutto il comprensorio
dell'entroterra montano della provincia di Ancona".
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