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Elica: sindaci, piano per smantellare, rischio ferita mortale

Elica

Elica: sindaci, piano per smantellare, rischio ferita mortale

Cerreto d'Esi-Fabriano-Mergo, guardando i numeri non c'è motivo

FABRIANO (ANCONA), 11 maggio 2021, 11:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non è un piano di riorganizzazione, ma di smantellamento". A dirlo è il sindaco di Fabriano (Ancona), Gabriele Santarelli, che sta partecipando alla manifestazione di protesta contro il piano di riorganizzazione 2021-2023 presentato da Elica, multinazionale leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, che prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
    "Guardando ai numeri di Elica - aggiunge Santarelli - si vede chiaramente che non c'è necessità di portare a termine queste dure decisioni. In pratica si chiedono soldi agli italiani per produrre in Polonia. Il piano va rigettato in toto. Credo - conclude - che serva anche un progetto complessivo per il rilancio dell'intero territorio".
    La vice sindaca di Cerreto D'Esi, Michela Bellomaria, è altrettanto dura: "sono qui nelle vesti di amministratrice, ma anche di ex operaia di linea nello stabilimento di Mergo di Elica. - ricorda - Conosco molte persone che stanno giustamente manifestando contro questo piano industriale. Il sito di Cerreto è l'unico che chiuderà e non possiamo permettercelo perché sarebbe una ferita mortale".
    Anche il sindaco di Mergo, Luca Possanzini, non nasconde una grande preoccupazione per "una scelta industriale sconcertante che avrà un duro impatto negativo in tutto il comprensorio dell'entroterra montano della provincia di Ancona".
   

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