Una mozione impegna la giunta
regionale delle Marche ad attivarsi con il Governo per sbloccare
il rilascio dei visti turistici per l'arrivo dei cittadini
russi. L'atto, primo firmatario Giacomo Rossi (Civici Marche), è
stato approvato dal Consiglio regionale. E' stato illustrato in
aula dallo stesso Rossi che ha ricordato come le Marche
rappresentino storicamente una meta ambita di russi per motivi
turistici e business (circa 70mila arrivi nel 2019); ha
ricordato che le agenzie Ema e Aifa non riconoscono il vaccino
Sputnik V e per questo i cittadini russi, anche vaccinati, non
possono venire in Italia. "E' una contraddizione grossa - ha
attaccato - perché a San Marino si sono vaccinati in massa con
lo Sputnik e conosciamo gli effetti positivi che hanno portato
loro questo vaccino: non dovremmo far uscire di casa i
sammarinesi?". Le Marche "puntano sul turismo russo, con
apertura tratte aeree, lavoriamo per farli venire ma per questo
cavillo, temo geopolitico e russofobico, non possiamo
ospitarli". In chiusura d'intervento Rossi ha detto in russo:
"amici russi siete benvenuti nella Regione Marche".
La mozione era stata sottoscritta anche da Carlo Ciccioli e
Andrea Putzu (FdI), Dino Latini (Udc), Jessica Marcozzi (FI) e
Renzo Marinelli (Lega). Nel mirino le "rigidità del protocollo
anticovid-19 che stanno determinando la consistente riduzione
della possibilità dei russi di recarsi in Italia e, in
particolare, nelle Marche". La mozione vuole favorire lo sblocco
delle procedure per il rilascio dei visti per consentire ai
russi di programmazione delle vacanze.
"Le Marche sono una regione che ospita pochi turisti
stranieri (22%) - ha detto Ciccioli -, tutto ciò che ostacola il
flusso è negativo per la regione". Il capogruppo Fdi ha rilevato
il "basso basso livello" di rischio di 'elusione' delle norme
anti-Covid per gli arrivi dalla Russia in confronto anti-Covid
con quello dei "clandestini che sbarcano in Sicilia e Calabria".
"Se applichiamo norme umanitarie del salvamento dei profughi che
vogliono conquistare una vita diversa, percorso dubbio che
dobbiamo rispettare, dobbiamo rispettare anche la possibilità di
altri contatti".
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