Una piattaforma culturale e
scientifica per il dialogo con la Cina nel segno di padre Matteo
Ricci, il gesuita maceratese che nel Cinquecento per primo creò
un ponte di conoscenza reciproca con il gigante asiatico: è
questo il nuovo destino di Villa Lauri, storico edificio dal
sapore neo classico, immerso in quattro ettari di parco,
abbandonato al degrado da oltre quarant'anni, che l'Università
di Macerata ha riportato al suo splendore originario in soli 33
mesi. L'intervento è stato finanziato per quattro milioni di
euro dall'Ateneo e per due milioni direttamente dalla Cina,
dall'allora Quartier Generale degli Istituti Confucio, proprio
per offrire una sede adeguata all'Istituto Confucio, attivato
dieci anni fa da UniMc insieme all'Università Normale di Pechino
e promosso, in poco tempo, a "Modello Europeo", unico in Italia
insieme a quello della Sapienza. L'inaugurazione di questo nuovo
polo didattico e scientifico dell'Università di Macerata si è
svolta nel corso di una cerimonia che ha visto al taglio del
nastro il rettore Francesco Adornato, il ministro consigliere
per Scienze e Istruzione dell'Ambasciata della Repubblica
Popolare Cinese in Italia Sun Chengyong, il presidente del
Consiglio regionale delle Marche Dino Latini e il sindaco di
Macerata Sandro Parcaroli. Il vescovo Nazzareno Marconi ha
benedetto i locali, auspicando che possano diventare "casa della
conoscenza e dell'amicizia". Il progetto di recupero edilizio è
stato interamente curato dall'area tecnica dell'Ateneo guidata
dall'architetto Francesco Ascenzi.
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