Reinserire nella vita sociale e lavorativa donne con pregresso carcinoma mammario. E' l'obiettivo del progetto integrato sperimentale "Lavorare è vivere, è rinascere!", approvato insieme ad altri per altre tre province dalla Regione Marche, che riguarderà 15 donne. Vi hanno aderito 18 aziende che verseranno la parte contributiva degli emolumenti mentre la Regione pagherà lo stipendio, è finanziato dall'avviso pubblico "POR Marche Fse 2014-2020 con 150mila euro dei 750mila euro di risorse disponibili.
La presentazione oggi in Regione con l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, la direttrice generale Asur Marche Nadia Storti, il presidente dell'Associazione Oncologica fabrianese Giorgio Saitta, la direttrice del Dipartimento Specialità mediche AV2 e primario di Oncologia a Fabriano Rosa Rita Silva: grande attenzione ai diritti delle donne e in particolare a chi desidera rientrare al lavoro o trovarlo dopo un periodo di allontanamento dovuto alla malattia e necessitano di un percorso di accompagnamento integrato, che preveda anche vari tipi di intervento per un recupero emotivo e professionale.
Capofila è l'Area Vasta2 di Ancona, in collaborazione con l'Associazione Oncologica Fabrianese (Aof) e l'agenzia del lavoro During. Alla realizzazione contribuiranno soggetti esperti come Meccano Spa in rappresentanza delle imprese, l'Associazione Kulturando di Fabriano (pari opportunità, orientamento e formazione), Digital Smart e Progetto Crescita di Fano, il Centro Papa Giovanni XXIII ed il Polo9 di Ancona.
Il progetto, ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, "è studiato per promuovere e sostenere la sperimentazione di interventi che possano rafforzare la ripresa psicologica, motivazionale e fisica delle donne affette da pregresso carcinoma mammario, finalizzata al pieno recupero della loro autostima e delle condizioni necessarie per proiettarsi nuovamente con successo nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Un percorso importante che nei prossimi anni intendiamo corroborare con finanziamenti aggiuntivi. Dobbiamo garantire la prevenzione e le cure, ma dobbiamo garantire anche il "dopo", ossia il benessere psicologico dei pazienti".
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