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Minacce a Cda fond. Senigallia, finirete come Ambrosoli

Minacce a Cda fond. Senigallia, finirete come Ambrosoli

Lettera anonima, ma componenti si erano già dimessi

SENIGALLIA, 03 settembre 2021, 19:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lettera minatoria ai componenti del Cda della fondazione Città di Senigallia, ente privato con finalità pubblica che gestisce tra l'altro una struttura di servizi sociosanitari per anziani. Nella missiva anonima si cita la tragica fine dell'avvocato Giorgio Ambrosoli: è stata ricevuta il 31 agosto dai membri del consiglio di amministrazione, che peraltro il 30 agosto avevano rassegnato le dimissioni. Nel testo si parla di "verità che è meglio tenere nascoste", di "persone potenti di Senigallia" coinvolte.
    Soprattutto si ipotizza che al presidente dimissionario Corrado Canafoglia, legale del comitato alluvionati nel processo sull'alluvione di Senigallia del 2014, e di un gruppo di risparmiatori in quello sul crac di Banca Marche, possa capitare la stessa fine dell'avvocato Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato nel 1979 da un sicario. "Pur non cagionando in noi timori le minacce ivi contenute - si legge in una nota stampa a firma dei cinque componenti dimissionari del Cda, che hanno già denunciato il fatto alla polizia -, tuttavia non fa piacere averla ricevuta e leggere accostamenti alla figura tragica dell'avv. Ambrosoli o riferimenti più o meno espliciti alla nostra integrità fisica.
    Soprattutto tale lettera genera in noi profonda amarezza trattandosi dell'atto di un vile che si nasconde dietro l'anonimato".
    Il sindaco Massimo Olivetti e il presidente del consiglio comunale Massimo Bello hanno espresso "la nostra piena solidarietà, e di tutta l'amministrazione, a tutto il Cda e la nostra profonda stima a ciascuno dei suoi componenti per le vili minacce ricevute in queste ore".
    Dopo le minacce di un utente no vax rivolte via social al capogruppo del Pd in Consiglio regionale ed ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, poi rientrate con le scuse del responsabile, questo è il secondo episodio che sta destando preoccupazione in città.
   

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