I 7 sindaci della Bassa Vallesina, riuniti nell'Ambito territoriale sociale 12, su proposta del sindaco di Falconara Stefania Signorini, hanno scritto al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, al presidente della Camera Roberto Fico e alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, perché venga bloccata la procedura di licenziamento collettivo dei 270 dipendenti dello stabilimento Caterpillar di Jesi. Alla lettera istituzionale è stata allegata quella di un lavoratore, Marco Como, 54enne di Falconara. "Dal 10 dicembre, data dell'annuncio della chiusura - ha scritto -, insieme ai colleghi sto vivendo un disperato conto alla rovescia: se entro il 24 febbraio non verrà sospesa o revocata la procedura di licenziamento ci ritroveremo senza prospettive, senza fonti di reddito per noi e le nostre famiglie. Ci sentiamo malati terminali e il 10 gennaio siamo tornati al lavoro con la morte nel cuore". Nella lettera Marco ha rivolto un appello a Governo e Parlamento: "il Mise blocchi i licenziamenti, si apra una vertenza a livello nazionale perché quello che è accaduto a noi potrebbe capitare a chiunque, sono tutti a rischio". Nella loro lettera i sindaci hanno manifestato la preoccupazione per il destino dei lavoratori e del territorio, già in crisi. Per loro la decisione della multinazionale di chiudere il sito di Jesi, è stata dettata da ragioni "legate esclusivamente alla volontà di incrementare i margini di profitto speculando sui costi, nel totale sprezzo del destino delle persone. Il caso è emblematico di una strategia che tante multinazionali stanno adottando.
Chiediamo l'intervento del Governo e del Parlamento, affinché i licenziamenti della Caterpillar di Jesi vengano sospesi o revocati e soprattutto venga adottato un provvedimento che ponga un argine a simili politiche industriali, incuranti delle persone e dei territori. Se le aziende sono sane, vanno previsti disincentivi forti per porre un freno a chiusure e delocalizzazioni". Gli amministratori di Falconara hanno inoltre scritto al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, "per fare arrivare a Roma le richieste del territorio", e ai dirigenti di Caterpillar.
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