"La memoria storica è l'argine
ad ogni rovina spirituale e morale nella quale, diversamente,
possono incorrere in nostri ragazzi". Lo ha detto il direttore
generale dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche Marco
Ugo Filisetti intervenendo durante la seduta aperta del
Consiglio regionale, nella prima parte dedicata al Giorno della
Memoria nel ricordo della Shoah, slittata di una settimana per
gli impegni relativi all'elezioni del Presidente della
Repubblica.
Riprendendo le parole del ministro dell'Istruzione Patrizio
Bianchi, Filisetti ha ricordato che "il Giorno della Memoria è
una celebrazione che vive dell'impegno delle comunità
scolastiche e di tutti coloro che avvertono l'importanza del
Ricordo - ha sottolineato - come argine al ritorno di ondate di
odio e discriminazione inaccettabile. In occasione del Giorno
della Memoria, - ha ricordato - nelle scuole sono organizzate
cerimonie iniziative incontri, momenti di narrazione dei fatti
avvenuti, di riflessione con attenzione in particolare al
popolare ebraico, ai deportati nei campi di prigionia, in modo
da conservare nel futuro dell'Italia di quel tragico periodo
della storia del nostro Paese, ma anche di tutta Europa,
affinché simili eventi non possano mai accadere di nuovo".
"L'istituzione di questa ricorrenza - ha detto ancora
Filisetti - si fonda sulla volontà di tener viva la Memoria. E'
dalla tragicità di quegli eventi che nasce il dovere etico di
trasferire ai giovani il valore del Memoria e ciò nell'esercizio
dell'autocoscienza alla quale la scuola chiama i propri studenti
secondo la migliore tradizione italiana. E l'esercizio
dell'autocoscienza - ha concluso il direttore dell'Usr Marche -
interroga inevitabilmente il passato, l'identità, le radici. La
memoria storica è l'argine ad ogni rovina spirituale e morale
nella quale diversamente possono incorrere in nostri ragazzi".
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