"Quello che sta succedendo in
Ucraina è sconcertante". È il commento del presidente di
Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo Enzo Mengoni, che
esprime in primis tutta la vicinanza possibile alla popolazione.
E la preoccupazione per le conseguenze economiche che un
conflitto di questa portata stanno innescando. "Oggi ci sentiamo
tutti feriti al cuore - afferma - e quelle immagini dei
bombardamenti sulle case ci pongono grandi inquietudini. I venti
di guerra tornano a soffiare in Europa, a creare divisioni e a
portare dolore".
"Il primo pensiero - aggiunge Mengoni - va alle popolazioni
che stanno soffrendo, che piangono morti e feriti, che sono
costrette a fuggire. La loro condizione non ci è indifferente e
la priorità di tutti i Governanti deve essere quella di
proteggere civili e innocenti. La vita è il bene più prezioso.
Servono ponti e aiuti umanitari e siamo sicuri che gli italiani
non si tireranno indietro nella corsa alla solidarietà. Come già
fatto in passato. Un'azione militare non è il modo per risolvere
controversie: pensavamo che la storia ci avesse insegnato
qualcosa, così non è stato".
"Da Associazione di imprese - prosegue - alla fondamentale
questione umana ed empatica, che ci fa urlare a gran voce
'fermatevi', si aggiunge l'apprensione pensando alle inevitabili
conseguenze economiche e sociali di questo avvenimento bellico.
Stavamo iniziando a ripartire dopo la crisi Covid, che ha gelato
i mercati e paralizzato le produzioni. Abbiamo avuto pochi
giorni per sperare in un po' di serenità e di crescita. Siamo
ripiombati giù. Recentemente avevamo ribadito i nostri timori
circa questa guerra, sul possibile aumento dei prezzi delle
commodities, le difficoltà nel reperimento di materi prime e
personale e l'aumento dei costi del trasporto via container.
Impossibile non citare poi il caro gasolio (oggi già schizzato
alle stelle) e la nostra dipendenza energetica. Nel 2021, lo
ricordiamo, l'Italia ha registrato un interscambio con la Russia
di 7.697 milioni di euro di esportazioni e di 13.984 milioni di
euro di importazioni, di cui il 53,5% è costituito da petrolio
greggio e gas naturale. Dati che ci fanno comprendere anche
l'importanza strategica in chiave export del mercato russo".
Un aspetto che "si evince dai dati recentemente diffusi da
Confartigianato, che attestano come le Marche (terza regione in
Italia per esposizione sul mercato russo) siano tra i territori
che hanno maggiormente subito contraccolpi sull'export in
Russia. Dal precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa,
si è registrato un calo del -59,6%". Andando sui dati
provinciali, "nella tendenza 2013-2021 (I-III trimestre), la
recessione dell'export manifatturiero direzione Russia è
importante. Il Maceratese è al -44,3% (con esportazioni passate
da 103.656.352 euro a 57.773.377 euro nel periodo di
riferimento)".
"La connessione del nostro sistema manifatturiero e la Russia
è forte - conclude il presidente di Confartigianato
Macerata-Ascoli Piceno-Fermo -, quindi questo insensato
conflitto avrà ripercussioni sotto l'aspetto economico. La
politica internazionale si impegni a trovare soluzioni di pace".
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