L'arte circense come motore di un
progetto di rigenerazione urbana e di inclusione sociale, per
costruire legami tra le tante etnie che vivono nel popoloso
quartiere di San Giuseppe a Jesi, nelle Marche. E' il progetto
"Spazio Agresto" con il quale la compagnia italiana di circo
contemporaneo El Grito ha vinto la terza edizione del bando
ministeriale "Creative Living Lab". Il progetto, che comprende
attività multidisciplinari, inclusive e collaborative, è stato
una delle 37 proposte selezionate dalla Direzione Generale
Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura fra oltre
1.500 progetti di rilevanza nazionale. Vi collaborano, come
partner, Comune di Jesi, Asp 9 e associazione culturale Flumen
ETS, ed una rete di soggetti pubblici e privati tra cui il
progetto Chromaesis che in questi anni ha decorato con enormi
murales i palazzoni del quartiere, e che grazie al progetto
porterà altri artisti per realizzare un quarto murales. Nella
rete sono, tra gli altri, anche un team di architetti di "Città
Fertile" che attiverà con artisti e residenti un laboratorio di
trasformazione urbana. L'area d'intervento sarà il Foro Boario,
al centro del quartiere che conta circa 2.300 abitanti. Le
azioni di Spazio Agreste si concentreranno nel periodo che va da
metà marzo a inizi aprile per poi terminare a giugno con un
evento conclusivo. Nel parcheggio adiacente verrà installato lo
chapiteau di Circo El Grito che ospiterà kermesse, workshop di
co-progettazione, laboratori gratuiti di arti circensi e di
riciclo creativo, mostre e call rivolte ad artisti del
territorio e nazionali.
"Azioni trasversali a medio e lungo termine attraverso cui
restituire identità ad un'area urbana dalle grandi
potenzialità ad oggi, però, non percepita dalla comunità
perché in disuso e inaccessibile per le condizioni in cui
versa", fa sapere la direttrice artistica Fabiana Ruíz Díaz,
artista multidisciplinare e cofondatrice di Circo El Grito. "Si
intende far leva sul tessuto sociale per stimolare e generare
soluzioni innovative che possano contaminare settore artistico e
sfera sociale urbana, nonché come indotto, l'offerta turistica",
spiega l'architetto Francesca Cofano.
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