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Ucraina: Nadia e Svetlana, "vogliamo vivere, aiutateci"

Ucraina: Nadia e Svetlana, "vogliamo vivere, aiutateci"

Portano voce famigliari patria in manifestazione San Severino

SAN SEVERINO MARCHE, 07 marzo 2022, 20:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Noi vogliamo semplicemente vivere. Aiutateci come state facendo ora, non fermatevi". Le parole di Nadia e Svetlana, ucraine, che a San Severino Marche (Macerata) vivono da tempo, che si presentano con il volto rigato dalle lacrime e la voce rotta dalla sofferenza, portando la voce di chi vive il conflitto, alla manifestazione promossa dalla sezione cittadina dell'Anpi e dal locale circolo di Legambiente in piazza Del Popolo, luogo simbolo della città, scelto "per far sentire l'abbraccio vero di tutta la comunità settempedana al popolo ucraino martoriato da un conflitto quanto mai ingiusto". Nadia e Svetlana sono sconvolte, hanno le proprie famiglie in Ucraina.
    Intanto l'Inno alla Gioia di Beethoven, melodia che rappresenta l'Ue e poi il Va' Pensiero, interpretato dal coro dell'Uteam, l'Università Terza Età dell'Alto Maceratese. Al vento bandiere con i colori dell'arcobaleno e la scritta Pace, i cartelli gialli e blu simbolo dell'Ucraina e la scritta indelebile "No War". Davanti all'ingresso del teatro Feronia si sono date appuntamento decine di persone, nel segno della solidarietà, associazioni culturali cittadine, la Caritas, il gruppo Scout, il Centro Tarkovskij, l'ass. Maestri Cattolici, il Corpo filarmonico bandistico "Francesco Adriani", l'ass. "Il Sognalibro", l'associazione culturale "La Zattera" e il Gruppo vocale Tourdion Ensemble. Chiede "un risveglio delle coscienze per un mondo dove si affermi un percorso reciproco di rispetto tra le nazioni, affinché predomini una cultura della vita" la presidente dell'Anpi, Donella Bellabarba.
    Domanda il "cessate il fuoco", prima di fermare le parole per un minuto di silenzio nel ricordo delle vittime e allungare una mano a chi sta vivendo un dramma assurdo, la sindaca Rosa Piermattei, che in questi giorni ha continuato a chiamare chi, in fuga dall'Ucraina, ha già trovato rifugio in città.
   

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