Un "Tavolo di confronto politico
permanente" tra Regioni e Governo, finalizzato "alla
concertazione nella fase ascendente della definizione delle
strategie di politica industriale". E' la proposta lanciata al
ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti dal vice
presidente della Regione Marche Mirco Carloni, assessore alle
Attività produttive, durante il meeting nazionale della
Commissione Sviluppo Economico (coordinata appunto dalle Marche)
della Conferenza delle Regioni a Senigallia. "Questa modalità di
stretta collaborazione fra il ministro e gli assessori regionali
- ha sottolineato - garantirebbe una sistematizzazione e una
massimizzazione degli interventi con evidenti ricadute positive
sui territori". Carloni è convinto che "l'economia del Paese
ripartirà dalle Regioni. E' infatti nelle realtà uniche
territoriali con le loro peculiarità e potenzialità, che
possiamo sviluppare politiche economiche mirate ed efficaci che
generino un valore più grande a livello nazionale. Dinamismo e
capacità di reazione di fronte ai nuovi scenari sono
caratteristiche fondamentali per sopravvivere. Le nostre imprese
sono chiamate a questa vivacità ma lo siamo anche noi come
istituzione". Alla crisi legata alla pandemia si affianca quella
generata dal conflitto tra Russia e Ucraina. "Una crisi senza
precedenti - ha ribadito il vicepresidente - che ha investito i
mercati dell'elettricità e del gas in Europa e che rappresenta
una vera e propria emergenza da affrontare con misure di tipo
strutturale e di prospettiva". Secondo Carloni, con riferimento
alle esportazioni nei settori lusso, turismo e agroalimentare,
verso Russia, Bielorussia e Ucraina, le stime di impatto
collegate alla guerra e alle sanzioni "costeranno all'Italia
circa 9,9 miliardi di euro". "In questo contesto - ha insistito
- nessuno si salva da solo. Bisogna fare sistema tra
istituzioni ed imprese per sostenere lo sviluppo economico
territoriale e nazionale e definire un nuovo approccio, più
complesso, articolato e integrato, di politica industriale
strategica europea che contempli anche la gestione del rischio
delle forniture, specialmente quelle per la transizione digitale
e green".
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