"Non lasciare soli i sindaci" di
fronte alle infiltrazioni della criminalità organizzata. E'
l'appello lanciato dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri,
durante la cerimonia per il conferimento della cittadinanza
onoraria di Ancona a Palazzo degli Anziani. Gratteri ha
osservato che le riforme che hanno dato più potere ai primi
cittadini per snellire la pubblica amministrazione, hanno finito
paradossalmente per lasciarli, più esposti: "una volta c'era il
Coreco, il Comitato Regionale di Controllo, presso le Prefetture
- ha ricordato -, che verificava tutti gli atti pubblici. Se un
mafioso faceva pressione per ottenere una determinata delibera,
il sindaco poteva dire 'ma poi il prefetto non la fa
passare...'. Oggi non è più così". Accettando la pergamena
della cittadinanza onoraria ("conferita al magistrato anti
'ndrangheta, ma anche all'uomo Gratteri" ha spiegato la sindaca
Valeria Mancinelli), il procuratore di Catanzaro ha rivelato che
frequenta il capoluogo marchigiano "da circa 25 anni" tramite
amici e che acquista scarpe e vestiti nelle Marche. "L'Italia
deve ripartire dal made in Italy, dalla capacità artigianale che
i cinesi non sono riusciti a copiare e che gli americani o i
russi non sono riusciti a comperare. Bisogna ricominciare da qui
dopo la pandemia, la politica deve sostenere queste aziende".
All'inizio della cerimonia, a cui ha partecipato anche il
prefetto di Ancona Darco Pellos, alla presenza di un pubblico di
autorità civili e militari e di consiglieri e assessori
comunali, è stato osservato un minuto di raccoglimento per il
trentennale della strage di Capaci.
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