"Spiace rilevare come, ancora una
volta, il ministro Orlando in visita nei nostri territori,
ignori o finga di ignorare le concrete proposte inoltrate da
Confindustria per aumentare i salari e, al tempo stesso,
migliorare la competitività delle nostre imprese attraverso il
taglio del cuneo fiscale per 16 miliardi da destinare per 2/3 ai
lavoratori". Cosi Pierluigi Bocchini, presidente di
Confindustria Ancona a seguito della visita del ministro Orlando
a Fabriano e Jesi. "Rinnovi dei contratti e salario minimo non
sono materia di discussione per Confindustria. - chiarisce il
presidente degli industriali -. Su 5,5 milioni di lavoratori
delle aziende iscritte alla nostra organizzazione, solo 242mila
sono attualmente in attesa di rinnovo di contratto nazionale ed
i nostri minimi salariali sono tutti ben al di sopra del limite
che il Ministro vorrebbe introdurre". "Il Ministro parla di
strali lanciati da Confindustria, che invece, dallo scorso
dicembre non fa altro che porre la questione della dinamica
salariale cercando dal Ministro risposte che non arrivano -
incalza Bocchini -. Le nostre imprese sono in forte difficoltà
dovuta principalmente ai rincari delle materie prime e
dell'energia dopo 2 anni di pandemia. Ora si aggiunge
l'incertezza legata all'invasione russa dell'Ucraina ed alle
attese di rialzi dei tassi di interesse.
Pensare che le nostre aziende, dopo aver già assorbito nei
bilanci i rincari dei materiali e dell'energia, possano ora
farsi carico anche di ulteriori adeguamenti salariali, significa
ignorare le grida di dolore che provengono dal nostro tessuto
imprenditoriale". "Ci saremmo aspettati dal Ministro qualche
parola in più sulle riforme delle politiche attive sul lavoro,
sulla riforma del Reddito di Cittadinanza che sempre più
disincentiva il lavoratore a cercare un'occupazione - conclude
il presidente di Confindustria Ancona -, ma evidentemente la
campagna elettorale in corso richiama contenuti e toni che di
certo non aiutano alla soluzione dei problemi di imprese e
lavoratori".
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