"Non ho ragione di scusarmi, se non
per avere espresso solidarietà, pubblicando un video totalmente
oscurato e pubblicato da un giornale. Avete chiesto ai colleghi
(giornalisti, ndr) perché lo hanno pubblicato?". Così la
presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha risposto alle
domande sulla vicenda del video dello stupro di Piacenza, prima
dell'inizio dell'apertura della campagna elettorale ad Ancona.
"Io sono molto attenta a questi temi - ha aggiunto -, non è
strano che io sia molto più discussa dello stupratore?".
"Spaventoso quando ti rendi conto: se una cosa la fa uno di
sinistra... Se la stessa cosa la fa uno di destra rischi di
finire in galera", ha detto Meloni in merito "all'indagine già
partita". "Serve una battaglia per tutti i cittadini che devono
avere gli stessi diritti indipendentemente dalla tessera di
partito che hanno in tasca o da chi votano. - ha attaccato -
Esiste un'egemonia culturale della sinistra? No, c'è un'egemonia
di potere". Dopo aver ribadito che la propria intenzione era
quella di "dimostrare solidarietà alla vittima, condannare
l'aguzzino e chiedere giustizia", ha spiegato: "Ho pubblicato il
video perché non si vedeva niente, un video pubblicato da una
serie di testate, per aiutare ad accendere i riflettori sulla
vicenda: sta per partire l'indagine, anzi è già partita come se
il video l'avessi girato o fossi la prima a pubblicarlo. Io ho
commentato un video già pubblicato, perché qualcuno non ci
spiega come è uscito".
Meloni ha ricordato un altro video che mostrava l'omicidio
dell'ambulante nigeriano a Civitanova Marche, "reiteratamente
pubblicato senza essere oscurato; il video di un uomo che
moriva. Mi pare che l'obiettivo sia far partire qualche avviso
garanzia. Perché qualcuno non ha pensato di far partire avvisi
di garanzia per un video di un uomo che moriva?".
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