"Portiamo l'affettuoso abbraccio
e la solidarietà dell'intera comunità marchigiana alle
popolazioni così duramente colpite dall'alluvione. Ed è anche
mio desiderio e dovere ringraziare ed elogiare intensamente
quanti si sono prodigati in questi giorni con personale
sacrificio, senso di solidarietà e abnegazione". Così il
presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini nel
corso della seduta assembleare ad Ancona, la prima dopo la
tragedia che ha colpito le Marche lo scorso 15 settembre. Alla
richiesta del minuto di silenzio ha fatto da sfondo il gonfalone
ufficiale della Regione Marche listato a lutto.
Ricordando anche i numerosi messaggi pervenuti dai Consigli
regionali di altre regioni, il presidente ha evidenziato che
"quando un territorio è martoriato da una simile catastrofe, la
solidarietà non è un atteggiamento esteriore, ma la condizione
stessa dell'essere comunità".
Ma non solo cordoglio nell'intervento di Latini. "Una volta
esaurita il più rapidamente possibile la fase dell'emergenza, le
istituzioni - ha aggiunto - devono farsi carico di iniziative
per la salvaguardia degli assetti idrogeologici. È necessario un
impegno condiviso ai vari livelli per svilupparli e attuarli
concretamente. Ripristinare la buona salute di un territorio
richiede laboriosità e tenacia, qualità che non mancano di certo
nella nostra regione. Non tutte le sciagure possono essere
evitate, ovviamente. Ma il territorio va rispettato e
salvaguardato".
Riferendosi alle popolazioni colpite dall'alluvione, il
presidente ha parlato di interventi per un ritorno alla
normalità "che non significa soltanto avere un tetto sotto cui
dormire o sopravvivere, ma vuol dire tornare a progettare il
futuro, a dare senso compiuto e gratificante alla propria vita".
Tutto questo "sostenendo il senso di appartenenza alla comunità,
alla nostra comunità messa a dura prova negli ultimi anni, che
però ha dimostrato coesione e resilienza, forti legami tra le
persone e tra queste e il proprio territorio".
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