Ha risposto alle domande della gip di Ancona, Sonia Piermartini, confermando la versione dell'incidente e ribadendo che la moglie era ancora viva quando lui è andato a dormire. Così Tarik El Ghaddassi, 42 anni, nell'udienza di convalida del fermo per omicidio volontario aggravato che si è tenuta stamattina in carcere, a Montacuto (Ancona), affiancato dall'avvocato Domenico Biasco, ha dato la propria versione di quanto accaduto martedì scorso nel casolare di Padiglione di Osimo (Ancona) dove viveva con la moglie Ilaria Maiorano, 41 anni, e loro due bambine di 5 e 8 anni.
In casa era stata trovata la moglie morta, con la testa fracassata e fratture da difesa agli arti, e l'ipotesi d'accusa è che sia stata uccisa a botte da lui. La gip si riservata su convalida e misura cautelare; deciderà in serata.
L'indagato, sottoposto a fermo, ha raccontato che la moglie sarebbe caduta dalle scale nel tentativo di non farlo andare via di casa. Lui infatti, stando alla sua versione dei fatti, voleva lasciare l'abitazione dopo un litigio avuto per motivi di gelosia nei confronti della consorte ma lei l'avrebbe raggiunto bloccandolo. Nel tentativo di scostarla da lui, sostiene El Ghaddassi, Ilaria sarebbe caduta dalle scale ma poi si sarebbe rialzata dicendo che "stava bene".
Le bimbe erano nella loro cameretta e non sarebbero mai uscite dalla stanza durante il litigio dei genitori. Il marocchino si sarebbe chiuso nella camera matrimoniale, senza far entrare la moglie, - ha spiegato alla gip -, e Ilaria sarebbe andata a dormire nella cameretta delle figlie. Durante la notte, stando sempre al racconto di Tarik, lui si sarebbe alzato e sarebbe andato nella cameretta e la moglie gli avrebbe detto che stava bene. Una ricostruzione che non convince per nulla gli inquirenti. Fondamentali saranno gli esiti della autopsia, che dovranno indicare l'orario del decesso della 41enne, attesi tra una ventina di giorni.
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