"E' una vittoria per il nostro
esercito e per il mio popolo, ma credo che la guerra non finirà
presto". Yevheniia Stoianova, studentessa ucraina 22enne
dell'Università Politecnica delle Marche, ad Ancona per un
master, commenta così la liberazione dalle truppe russe della
città di Kherson.
La giovane, la cui famiglia vive a Voznesensk nella regione di
Mykolaïv, a circa 150-200 chilometri da Kherson, si dice "molto
felice del fatto che i russi si siano ritirati da quell'area da
cui hanno lanciato molti missili verso la mia città". "I miei
genitori ora sono più tranquilli - aggiunge - non stanno più nel
seminterrato e cercano di ritrovare una normalità, anche se
naturalmente non è più la vita di prima".
La studentessa racconta che nella città ucraina "a volte non
hanno la luce perché il governo la stacca per risparmiare dopo i
bombardamenti dell'infrastruttura, per cui stanno al buio e
senza Internet per 4-6 ore al giorno". "Sono felice che Kherson
sia stata liberata - conclude -, è una città importante e
grande, ma credo che la guerra non finirà presto: stiamo
combattendo contro una potenza militare, la Russia ha armi
potenti e soldati pronti ad andare in Ucraina ad uccidere il mio
popolo".
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