Per celebrare i primi 50
anni dello stabilimento produttivo ad Ascoli Piceno, Pfizer ha
inaugurato oggi una mostra nello storico Palazzo dei Capitani,
nel cuore della città. "Con 'Genealogy. Insieme. Una storia. La
nostra' vogliamo raccontare la storia del nostro sito, che ha da
sempre un forte legame con il territorio" spiega Rossella Bruni,
direttore e amministratore delegato dello stabilimento, dove
lavorano attualmente oltre 900 persone più l'indotto. "Ciò vuol
dire avere un impatto significativo sulla popolazione ascolana,
e non solo in termini numerici. Grazie alla competenza e
all'eccellenza, che ci viene riconosciuta nell'ambito del
network globale produttivo di Pfizer - prosegue Bruni - oggi
siamo anche protagonisti della lotta al Covid-19, dato che siamo
parte della catena produttiva e distributiva dell'antivirale che
arriva in tutta Europa". Lo stabilimento è uno dei principali
fornitori-chiave per circa 100 Paesi in tutto il mondo. Da
Ascoli, partono, infatti, circa 130 milioni di confezioni
all'anno di farmaci per la cura di malattie oncologiche,
cardiovascolari e del sistema nervoso centrale, oltre che per
quelle infiammatorie. La mostra è concepita in modalità
immersiva, attraverso installazioni narrative: il pubblico entra
nel racconto, vi si immerge di capitolo in capitolo. La metafora
guida è quella dell'albero, inteso come organismo vivente e
struttura organizzata, radicata nel territorio, che cresce e
genera sviluppo: dal cuore delle Marche per andare lontano, un
planisfero descrive le "rotte" che i farmaci prodotti ad Ascoli
percorrono per arrivare in tutto il mondo.
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