Alla Città di San
Severino Marche è stata conferita la Medaglia d'oro al Merito
Civile per aver partecipato, durante il periodo bellico, alla
lotta partigiana. Onorificenza assegnatale dal presidente della
Repubblica Sergio Mattarella e che oggi, al Teatro Feronia, il
prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, ha consegnato nelle mani
della sindaca Rosa Piermattei. La consegna della medaglia è
arrivata al termine di una cerimonia in cui si sono ricordati i
drammatici momenti vissuti dalla comunità settempedana durate la
Seconda Guerra Mondiale, anche alla presenza dei fratelli Elio,
Frida e Riccardo Di Segni, quest'ultimo rabbino capo della
comunità ebraica di Roma, discendenti di una famiglia ebraica
che, sfollata dalla Capitale, fu ospitata in località Serripola
tra il 1943 e il 1944. Il padre, Mosè Di Segni, fu uno dei
principali protagonisti della lotta di Liberazione nelle fila
del Battaglione Mario contribuendo, in qualità di medico, a
salvare molte vite. I fratelli Di Segni, rispondendo alle
domande rivolte da tre studenti delle scuole superiori della
città, hanno raccontato aneddoti e circostanze. Ricordi che si
sono mescolati e intrecciati con quelli del cardinale Edoardo
Menichelli che, allora bambino, giocava proprio con Elio e Frida
Segni. "È una giornata importante per la città di San Severino
Marche e per tutti i Comuni del Maceratese - ha detto la sindaca
Piermattei -. La medaglia d'oro al valor civile è un simbolo di
ricordo di quanti hanno combattuto, hanno dato la propria vita
per far sì che noi avessimo la libertà". "Questa onorificenza è
un lascito per la città, per il futuro e per i giovani", ha
aggiunto la sindaca. Che durante l'intervento rivolto al
pubblico in sala ha anche sottolinea il ruolo delle figure
femminili durante la lotta partigiana. Piermattei ha infine
dedicando la cerimonia "a chi di questa medaglia vorrei che
fosse ricordato come il primo artefice destinatario, Bruno
Taborro, partigiano al quale la nostra città non smetterà mai di
dire grazie".
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