Dura
Durante un controllo, i carabinieri
di Fermo e quelli specializzato del nucleo Ispettorato del
lavoro di Ascoli Piceno e da quelli delle stazioni forestali di
Fermo e Montegiorgio, hanno rilevato gravi violazioni alla
normativa prevista dal testo unico in materia di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro e violazioni degli obblighi di
comunicazione, tenuta dei registri obbligatori e formulari cin
un tomaificio con sede operativa a Fermo gestito da un 46enne
cinese. Irrogate ammende e sanzioni per 40mila euro complessivi.
Gli operai, 4 donne e 2 uomini, intenti a cucire pellame per
scarpe e nell'utilizzo di collante per assemblare pezzi di
pellame, risultavano regolarmente assunti, tuttavia, a seguito
di ispezione nei luoghi di lavoro, venivano rilevate varie
violazioni in materia di sicurezza e salute, che hanno
determinato l'adozione del provvedimento di sospensione
dell'attività imprenditoriale. Accertate e contestate, nei
confronti del titolare dell'azienda, varie violazioni penali
delle disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare e per
la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Nel
laboratorio sono stati identificati sei persone di nazionalità
cinese, tutte regolari sul territorio nazionale. Oltre
all'assenza dei documenti prescritti è stata accertata la
presenza nei locali delle lavorazioni, quelli di deposito
materiali e nel bagno di servizio, di cavi elettrici e
interruttori non a norma, per lo più fissati con nastro adesivo
isolante, utilizzati anche adattatori o prolunghe ad uso
domestico. Sul posto sono stai fatti rilievi fotografici e
l'attività è stata sospesa. Irrogate ammende pari a 37mila euro
e sanzioni amministrative pari a 4mila euro per la mancata
tenuta del registro carico/scarico di rifiuti pericolosi. Il
titolare della ditta risulta sul territorio italiano dal 2014,
ma non comprendendo né parlando la lingua italiana è stato
assistito nelle operazioni da un suo connazionale in grado di
dialogare con i militari.
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