"Dobbiamo leggere questi numeri
con assoluta preoccupazione e profonda consapevolezza. Ma anche
con la speranza che l'aumento del numero di richieste di aiuto
corrisponda all'aumento delle donne che decidono di denunciare".
Lo ha detto in aula del Consiglio regionale il presidente della
Regione Marche Francesco Acquaroli nel suo intervento durante la
seduta dedicata alla violenza contro le donne e alla
presentazione del rapporto annuale 2021 sul fenomeno. L'anno
scorso, nelle Marche, ha ricordato, si sono rivolte ai Centri
Anti-Violenza 663 utenti. Ben 180 in più dell'anno precedente.
Nel 2020 infatti erano 483. Nel 2019 erano 471. Un aumento
significativo di richieste d'aiuto registrato nel 2021, il 91%
delle quali risulta essere un nuovo accesso.
"Il Rapporto annuale sulla violenza di genere rappresenta
uno strumento necessario - ha spiegato il presidente - dal quale
partire per affrontare un fenomeno sempre più complesso. I
numeri sono il primo strumento per comprendere la portata di un
fenomeno che, purtroppo, non accenna a rallentare. Acquaroli ha
espresso la propria vicinanza e "il cordoglio per le quattro
vittime che, nel corso del 2022, hanno perso efferatamente la
vita nelle Marche"; ha ricordato che "l'ultimo tragico episodio
risale a 48 ore fa e si aggiunge al bilancio già drammatico
registrato nell'anno in corso in Italia. Sono 104 le vittime nel
2022. Numeri spaventosi di vite spezzate, che coinvolgono anche
il presente e il futuro di centinaia di minori. In due anni, si
contano infatti 169 orfani per femminicidio, un terzo dei quali
rimasto orfano anche del padre".
Un fenomeno, ha sottolineato il governatore, che non accenna
a rallentare e che si manifesta "sotto moltissime forme, di cui
l'omicidio resta la più ingiustificabile e orrenda punta
dell'iceberg. Violenza fisica, violenza psicologica, violenza
sessuale, violenza economica, molestie e stalking, revenge porn,
fino ad arrivare alle violenze legate a tratta e sfruttamento,
stupro di guerra, mutilazioni".
"L'attenzione delle istituzioni deve essere sempre maggiore,
per isolare un dramma che ancora troppo spesso condiziona le
vite di tante persone e l'intera società. - ha proseguito - Le
istituzioni devono continuare ad investire in questa direzione,
indagarne le cause, implementare le norme e gli strumenti di
prevenzione, proteggere e sostenere le donne che denunciano,
sensibilizzare profondamente, affinché mai più nessuna donna
possa subire alcuna forma di violenza, di discriminazione, di
ricatto".
Acquaroli concluso il suo intervento citando le parole del
Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in occasione della
giornata del 25 novembre con un gesto simbolico compiuto a Fano,
ha espresso il profondo rifiuto nei confronti di qualsiasi
violenza compiuta nei confronti di una donna: "Per arginare
questo fenomeno serve un atto culturale. - ha ribadito il
presidente della giunta regionale - La società veramente
pretende che il rispetto di una donna non abbia eccezioni. Un
reato commesso nei confronti di una donna, perché ella è una
donna, è un abominio nel senso vero del termine. Non bisogna
offrire alibi, non bisogna mai offrire vie di fuga. Quando si
uccide una donna, bisogna dire è stata uccisa senza ragione una
donna, cominciamo a dire questo e avremo fatto un passo avanti".
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