A tre mesi dalla disastrosa
alluvione che ha colpito le province di Ancona (in particolare
il Senigalliese), Pesaro Urbino e Macerata, sono stati attivati
200 cantieri messi in campo da Comuni, Protezione Civile
Regionale, Genio Civile, Anas e Provincei; stanziati 400
milioni dal Governo; il primo piano da 5 milioni è in fase di
rendicontazione da parte dei Comuni; sono stati elaborati i
piani di intervento urgente per altri 86 milioni; verificate
oltre 3.000 schede di intervento. Inoltre la sinergia con Anas
prevede opere per circa 160 milioni. Infine un importante
contributo è stato fornito dal Genio Civile della Regione che
ha attivato 67 cantieri con la procedura di somma urgenza. A
fare il rendiconto è la stessa Regione Marche. "L'evento
distruttivo che ha colpito la nostra regione lo scorso settembre
- ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco
Acquaroli - ha i contorni di una enorme calamità naturale, per
le tragiche perdite che rappresentano il più grande dolore, per
la vastità del territorio colpito e soprattutto per i danni
enormi. Il Governo ha compreso la vastità di quello che è
accaduto stanziando 400 milioni di euro, una somma ingentissima
che ci permetterà di dare ai territori quelle risposte celeri e
concrete di cui necessitano per ripartire, a cominciare dalle
somme urgenze per gli interventi realizzati dai Comuni, le opere
necessarie a garantire il ripristino e il miglioramento della
sicurezza e la progettazione degli interventi per la mitigazione
del rischio e l'adeguamento dei sistemi di allertamento per la
popolazione". La Regione sta provvedendo a trasferire le risorse
necessarie al pagamento dei contributi di autonoma sistemazione
(Cas) per le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie
abitazioni. Nelle prossime settimane saranno definiti gli
ulteriori fabbisogni necessari al ripristino delle condizioni di
sicurezza. Inoltre la struttura sta elaborando, in
collaborazione con la Protezione Civile Nazionale, un progetto
studio di messa in sicurezza e monitoraggio dell'intera asta
fluviale, con l'obiettivo di eliminare e/o ridurre al massimo il
ripetersi di eventi catastrofici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA