Andavano al bar, al ristorante, a
fare la spesa. Eppure figuravano presenti al lavoro. Otto
dipendenti pubblici (non è stato specificato alle dipendenze di
quale ente), tra cui due coniugi, in servizio a Urbino,
compreso il capo ufficio che doveva controllare i sottoposti,
sono stati denunciati dalla Guardia di finanza per assenteismo.
Truffa aggravata continuata, falsa attestazione in servizio,
abuso d'ufficio, frode informatica e accesso abusivo ad un
sistema informatico le ipotesi di reato contestate dalla Guardia
di finanza, che ha condotto le indagini. Le Fiamme Gialle,
attraverso specifiche attività di natura tecnica, hanno
acquisito "un consistente materiale probatorio nei confronti dei
dipendenti segnalati, i quali si sarebbero allontanati
indebitamente e ingiustificatamente dal posto di lavoro durante
l'orario di servizio, omettendo di far risultare il periodo di
assenza, mediante la prescritta timbratura del badge
nell'apposito terminale installato all'ingresso degli uffici".
Talvolta gli assenteisti registravano tramite badge gli ingressi
e le uscite dal luogo di lavoro, non rispettando l'orario
settimanale previsto contrattualmente, maturando un sostanzioso
deficit di ore lavorative. Nonostante ciò percepivano lo
stipendio per intero. Coinvolti a pieno titolo il funzionario
incaricato della gestione dei badge, insieme al coniuge, nelle
false rendicontazioni degli orari, e anche il responsabile
dell'Ufficio Amministrativo il quale, oltre a non svolgere
attività di controllo, concorreva personalmente negli illeciti.
A dicembre la Procura della Repubblica di Ancona, cui era stato
trasmesso il fascicolo per competenza in ragione della
specificità dei reati contestati, ha emesso un avviso di
conclusione delle indagini. Le risultanze sono state inoltre
segnalate alla magistratura contabile in ordine alle plurime
ipotesi di danno erariale emerse, con particolare riferimento
alle ore di lavoro retribuite ai dipendenti segnalati in difetto
dell'effettiva prestazione.
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