È stato un Natale di rabbia,
dolore e solidarietà quello degli alluvionati marchigiani. La
speranza cercano di infonderla i sindaci e tutti gli
amministratori locali che in questi tre mesi, tanti sono passati
dalla maledetta notte del 15 settembre scorso, quando sono
esondati vari fiumi tra le province di Ancona e Pesaro Urbino,
hanno cercato di stare accanto alle famiglie e alle aziende
travolte dall'acqua e dal fango. "Le ferite sul territorio sono
ancora molto visibili - racconta all'ANSA Riccardo Pasqualini,
sindaco di Barbara (Ancona) -. Il dolore per le vittime è ancora
forte e alcune aziende fanno fatica a ripartire. Per di più la
mia comunità resta in attesa di ritrovare la nostra Brunella
Chiù, ancora dispersa". "In questi giorni stiamo distribuendo un
po' di aiuti economici, è vero che non leniscono il dolore, ma
sono comunque un segno di attenzione", racconta Pasqualini. "Poi
speriamo che i 200 milioni annunciati dallo Stato arrivino al
più presto, permetteranno alle aziende di ripartire e alle
famiglie di recuperare le abitazioni danneggiate", sottolinea il
sindaco. Si attendono aiuti anche a Pianello di Ostra, la
frazione più colpita dall'alluvione. Anche se c'è stata molta
solidarietà da tutta Italia, mi verrebbe da dire,
paradossalmente, che se l'Italia fosse sempre in emergenza
saremmo un Paese migliore", dice Pasqualini. E chi di affetto e
vicinanza ne ha ricevuto davvero tanta è Tiziano Luconi, il papà
di Mattia, là vittima più piccola - 8 anni - dell'alluvione.
"Questo del Natale è il periodo peggiore, per me e per la mamma
di Mattia, non può essere festa, l'assenza del nostro piccolo
ometto è straziante", racconta. "Spero che tragedie come queste
non accadono più, spero davvero che lo Stato pensi a un grande
piano di prevenzione, sarà l'unico modo per non rendere vane le
morti causate da questa tragedia", conclude Tiziano.
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