Una "manovra economica che è
all'insegna della prudenza, ma con la quale stiamo ponendo le
basi per centrare la gran parte degli obiettivi che ci siamo
prefissati in diversi ambiti e settori all'inizio della
Legislatura. Un bilancio che cerca di guardare e andare incontro
alle esigenze delle categorie più deboli e, in maniera
particolare, al sistema sanitario che sta soffrendo". Così, a
proposito del Bilancio di Previsione 2023-2025, i capigruppo di
maggioranza in Consiglio regionale Marche, Jessica Marcozzi
(Forza Italia; relatrice di maggioranza), Carlo Ciccioli
(Fratelli d'Italia), Renzo Marinelli (Lega), Giacomo Rossi
(Civici Marche), Dino Latini (Udc-Popolari Marche). La
maggioranza rispedisce al mittente le accuse di compressione dei
tempi e di assenza di visione, e sottolinea: "si apre una
seconda fase per l'Amministrazione centrodestra delle Marche".
In una conferenza stampa a margine della seduta consiliare
non sono comunque mancate stoccate all'ex maggioranza di
centrosinistra e le repliche alle contestazioni mosse dal Pd. Il
"bilancio ripiana disastri del passato", ha attaccato Rossi
citando le "borse di studio per i medici, gli investimenti sugli
ospedali, i 21 milioni di euro conro il dissesto idrogeologico"
ma anche lo sguardo a "infrastrutture, esigenze di alluvionati:
risposte che altri non hanno dato in passato". Repliche anche
sulla "Tabella E" contrapposta alla "Tabella C" del
centrosinistra sulle quali sono volate accuse reciproche di
"marchette elettorali" e rivendicazioni di esigenze dei
territori da soddisfare. "Le voci della Tabella E - ha detto
Marinelli - rappresenta lo 0,0004% del bilancio. Prima era
composta da 900 voci, oggi sono 300 di cui 220 finanziano spese
obbligatorie, non accettiamo lezioni dal centrosinistra". "Anche
le piccole somme se distribuite in maniera giusta e sensata nei
territori - ha chiosato Rossi - sono importanti. C'è chi come il
M5s preferisce trasferire risorse al reddito di cittadinanza".
"Come ricordato dal presidente Francesco Acquaroli, - hanno
sottolineato i capigruppo - il quadro è complesso e complicato.
Usciamo da una pandemia, che speriamo sia alle nostre spalle in
maniera definitiva, ma abbiamo degli strascichi che soprattutto
nel settore sanitario si sono fatti sentire; poi il contesto
della guerra, l'aumento del costo dell'energia e delle materie
prime, che incidono oltre il 20%-30% nei nostri cantieri in
essere e di quelli che dovranno patire da zero". "Per questo
motivo - hanno rimarcato - si è deciso di concentrare le risorse
disponibili per cofinanziare con 140 milioni di euro progetti
europei che svilupperanno investimenti per 1,36 miliardi e per
investire su materie che riteniamo strategiche: si parte dalla
sanità e dal sociosanitario, finanziando 110 nuove borse di
studio per i medici di medicina generale e 42 nuove borse di
studio per i medici specialisti, in linea con lo scorso anno".
Il tutto "per cercare di fronteggiare la carenza di medici,
legata ai pensionamenti e alla scarsità dei sanitari,
soprattutto nei Pronto soccorso".
Replica dal capogruppo di FdI Ciccioli anche sulle
contestazioni del Pd sulla Pdl per i cda relativa agli enti
parco e sulla richiesta dem di posticipare l'entrata in vigore
della riforma dei servizi sanitari regionali al primo gennaio
2024. "Sui parchi - ha attaccato Ciccioli - non vogliono una
regionalizzazione perché gli togliamo un fortino di potere. La
riforma dei servizi sanitari? Sperano di reggere con la loro
governance: abbiamo ereditato strutture e dirigenze, non
vogliono applicare la riforma per perpetuare loro burocrazia.
Invece noi vogliamo un contributo nuovo di persone, la
discontinuità di una gestione che ha mostrato lacune. Stiamo
realizzando tante cose, né di destra né di sinistra, annunciate
ma che non erano state fatte".
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