Cgil, Cisl e Uil delle Marche
sottolineano come la fase che ha preceduto la discussione e
l'approvazione del Defr e del bilancio di previsione sia stata
"caratterizzata per l'ennesimo anno (ormai il terzo) dalla
totale mancanza di confronto reale con le organizzazioni
sindacali". "Il Defr e il bilancio di previsione - si legge in
una nota - rappresentano i principali atti di programmazione
delle azioni politiche della Giunta regionale. In una fase così
delicata come quella che stiamo attraversando, e in un contesto
socioeconomico molto complicato, c'è l'assoluta necessità di
selezionare bene gli interventi". Per questo i sindacati si
sarebbero aspettati "un coinvolgimento proprio al fine di
individuare e discutere insieme le priorità e provare a
risolvere al meglio i numerosi problemi che si stanno
presentando ai cittadini marchigiani. Nelle scelte annunciate -
sottolineano - non c'è questo respiro. Ancora una volta, fuori
dalle spese vincolate e obbligatorie, non si scorge alcuna
precisa direzione e alcuna visione di futuro, sui tanti versanti
in cui invece è ormai sempre più necessario intervenire in
maniera decisa e chiara". Tra i punti critici la mancanza di
risorse per supportare "la frettolosa legge regionale n.19/2022
di riforma del Servizio Sanitario Regionale; una legge invece
che fatta ad invarianza di risorse rischierà solo di aggravare
la già difficile situazione della sanità territoriale e di
tagliare importanti servizi pubblici rivolti ai cittadini". E
ancora il sociale, le "scelte poco selettive di aiuto alle
imprese". Secondo i sindacati "anche sui temi del lavoro, della
salute e sicurezza, della mobilità, dell'ambiente,
dell'istruzione,
della cultura e turismo, delle infrastrutture e del dissesto
idrogeologico sarebbe stato utile un confronto in largo anticipo
per ragionare insieme sull'individuazione delle priorità". "Per
il terzo anno consecutivo prendiamo atto di una mancata volontà
di dialogo reale e di confronto" ribadiscono i sindacati,
annunciando la volontà di "mobilitarci per chiedere una nuova
stagione di partecipazione democratica e di coinvolgimento di
tutti i corpi sociali, economici ed istituzionali nell'azione di
indispensabile rilancio delle Marche".
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