"Si tratta di un passaggio,
senza precedenti per Urbino (e per Pesaro),
doloroso e certamente non facile da accettare, ma cercheremo
insieme- vescovo, presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati,
fedeli laici - di leggere i 'segni dei tempi' per aprirci alle
novità che lo Spirito sta preparando per il futuro delle nostre
Chiese e coglierne le opportunità positive". Così l'arcivescovo
di Pesaro - Arcivescovo eletto di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in
Vado, mons. Sandro Salvucci si rivolge ai fedeli "nel giorno in
cui viene pubblicamente annunciata la notizia che il Santo Padre
mi ha nominato vostro nuovo Arcivescovo, succedendo a Mons.
Giovanni Tani".
"Per molti di voi non è una sorpresa che io sia qui a
rivolgervi il mio saluto come nuovo Pastore della vostra antica
e gloriosa Chiesa: - aggiunge mons. Salvucci - il progetto della
Santa Sede, in accordo con i vescovi delle Marche, di unire
insieme - nella persona del vescovo - l'Arcidiocesi di Pesaro e
quella di
Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado non era un mistero, già da
tempo". "Dopo appena otto mesi di servizio pastorale
nell'Arcidiocesi di Pesaro il Santo Padre mi chiede la
disponibilità ad 'allargare' la famiglia. - prosegue mons.
Salvucci - Ho accettato con tanto timore, senza nessuna
presunzione, ma solo nell'ottica del servizio. Inevitabilmente
un vescovo condiviso tra due diocesi lascia prevedere un
impoverimento della presenza del pastore, nei tanti momenti di
vita delle comunità, a scapito di tutti. Personalmente impegnerò
tutte le mie energie per essere vicino alle comunità, a partire
da quelle più sparse e periferiche".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA