La storia della partigiana
Giulia Giuliani e il suo arresto è tra i capitoli più
interessanti del libro "Nazzareno Tinti, cent'anni di vita",
scritto da Iliana Tinti, nipote della donna che si rifiutò di
svelare ai nazifascisti dove si trovasse il suo fidanzato
partigiano Domenico Torregiani. A segnalare il volume e nello
specifico la storia di Giulia è l'Anpi di Trecastelli (Ancona).
"Il 7 giugno 1944 Giulia Giuliani, fu arrestata. Unica colpa,
essere la fidanzata di un partigiano", ricorda l'associazione.
Che poi riporta un lungo estratto del racconto tratto dal libro,
che vede in Elio, fratello di Giulia, il narratore di quanto
accadde 79 anni fa, quando "la famiglia Giuliani si ritrovò in
casa un nutrito gruppo di soldati nazisti e alcune camicie nere
che volevano portarsi via Giulia. Erano settimane che cercavano
di catturare e uccidere il suo fidanzato che abitava in via
Consolazione a Ripe".
"Ero piccolo, avrò avuto otto anni o poco più ma ricordo
molto bene - racconta Elio -. Mi avevano spinto in un angolo e
intimato di rimanere zitto e fermo! Ero rimasto sorpreso di come
mio padre, che conosceva un pochino di tedesco (imparato in
campo di prigionia durante la Prima Guerra Mondiale) fosse stato
abile nel trattare con i tedeschi, da riuscire ad ottenere il
permesso di accompagnare mia sorella". Giulia non svelò mai dove
si trovasse Domenico e rimase in silenzio anche di fronte a una
finta esecuzione. Successivamente venne liberata e il 10 aprile
1946 si sposò con il suo amato.
Il 3 agosto 2016 le fu conferita dal ministero della Difesa
la Medaglia della Liberazione in occasione della ricorrenza del
70/o anniversario della Lotta di Liberazione nella sala della
Giunta comunale di Senigallia, dove andò ad abitare dopo essersi
sposata. In questi giorni a Ripe la sezione Anpi di Trecastelli
ha promosso un evento dal titolo "Giuseppe Grossi, una vita, un
ideale e una tragica morte" per commemorare il partigiano ucciso
il 9 giugno 1944 dai nazifascisti.
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