Klajdi Bitri, il 23enne albanese
ucciso ieri pomeriggio con un colpo di fiocina durante una lite
per una questione di viabilità a Sirolo (Ancona), "era un
perfetto esempio di integrazione". A dirlo all'ANSA è la
consigliera regionale della Lega Lindita Elezi, cittadina
italiana di origini albanesi, che in queste ore sta raccogliendo
le testimonianze di dolore e cordoglio della comunità albanese.
Bitri lavorava come operaio ed era ben inserito nella realtà
di Ancona, la città di residenza, "tanto da correre in soccorso
di un amico, un collega italiano, che è stato aggredito da un
automobilista, lo stesso che poi ha ucciso Klajdi. Ha dato
tutto, ha dato la vita, per me è anche una testimonianza
dell'indole del nostro popolo, coraggioso e sempre pronto a
difendere chi ne ha bisogno".
A Elezi stanno arrivando anche tante notizie sul giovane da
parte di chi lo conosceva: "lavorava bene, era legato alla
famiglia, telefonava tutti i giorni alla madre". La consigliera
regionale della Lega si è messa a disposizione della famiglia di
Klajdi e anche del governo albanese, "per qualunque cosa sia
necessaria".
Intanto pensa di organizzare una manifestazione, una
fiaccolata o una marcia, per ricordare la giovane vittima di
quella che tutti definiscono "una morte assurda", magari
mettendo insieme "la comunità albanese e le città di Ancona e di
Sirolo".
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