In calo, secondo dati diffusi da
Ires e Cgil Marche, dello 0,9% i lavoratori nella regione nel
secondo trimestre 2023: sono 634mila, -6mila unità. Un dato in
controtendenza rispetto al valore del Centro (+1,8%) e
dell'Italia (+1,7%). Anche se il tasso di occupazione generale
rimane sostanzialmente invariato. Il calo è totalmente
attribuibile al crollo degli autonomi, che diminuiscono di
28mila occupati (-17,7%). I dipendenti sono invece 23mila in più
(+4,7%). Un calo tutto in rosa. L'occupazione femminile,
infatti, scende al 59,8% (-0,3%). Per gli uomini, invece, tasso
di occupazione del 74,2% (+0,8%). A livello macro-settoriale, il
comparto che ha visto la maggiore perdita è l'agricoltura
(-31,7%). Dall'altra parte, le costruzioni registrano un
significativo aumento degli occupati (+5,3%). L'industria
sostanzialmente stabile: -0,6%.
"Nella nostra regione - commenta la segretaria regionale
della Cgil Marche - Eleonora Fontana - assistiamo in questo II
trimestre 2023 ad un dato che va in controtendenza rispetto a
quello nazionale. A pagarne le spese sono ancora una volta le
donne". Secondo Fontana "ci allontaniamo pericolosamente dagli
obiettivi di promuovere l'occupazione, migliorare le opportunità
di lavoro e lo sviluppo delle risorse umane". Ciò che tiene a
galla l'occupazione delle Marche "è la significativa crescita
nei settori delle costruzioni determinata dalla ricostruzione
post-sisma e dai bonus fiscali", conclude.
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